25 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Calcio

Milan-Niang: cronaca di un disastro annunciato

L’ennesima prova pessima dell’attaccante francese riapre il dibattito sulla sua effettiva utilità nella formazione rossonera

MILANO - Non potevano essere certo sei mesi di prestito al Genoa con prestazioni discrete, o una stagione a fasi alterne come quella scorsa per rilanciare un calciatore mediocre come Mbaye Niang. Il Milan ci è cascato, illudendosi di avere in casa un potenziale campione senza rendersi invece conto degli enormi limiti di un atleta lontano, lontanissimo dal puntare ad una carriera ad alti livelli. In questo campionato, Niang ha realizzato 3 reti palesando quegli stessi problemi che avevano costretto il Milan a spedirlo al Genoa due anni fa: il francese è discontinuo, svogliato, inconcludente e poco prolifico in zona gol per quello che, in teoria, dovrebbe essere il suo mestiere. Tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 Niang ha attirato su di sé critiche a non finire, a causa di due calci di rigore falliti consecutivamente (contro Crotone e Roma) e per una serie di prestazioni mediocri nelle quali l’ex punta del Montpellier non ha combinato praticamente nulla, anzi, si è rivelato talmente svogliato dal beccarsi i sonori fischi dell’esasperato pubblico di San Siro.

E’ utile tenerlo?

Montella continua a difenderlo, come giustamente deve fare un allenatore, e ne elogia miglioramenti che vede solo lui; Niang invece peggiora di partita in partita, non conclude niente, non gli riesce un dribbling, i suoi tiri sono a dir poco sbilenchi e il suo atteggiamento irrita i tifosi perché sembra che sia lì per onor di firma, l’esatto contrario, ad esempio, di quanto accade a Gianluca Lapadula, attaccante senza dubbio meno dotato fisicamente e tecnicamente rispetto a Niang, ma sempre sveglio, grintoso, famelico, decisivo, tutte qualità che a Niang mancano e che, probabilmente, non acquisterà mai. Con la cessione societaria avvolta dalla nebbia e il rischio di perdere calciatori come Donnarumma, Romagnoli o Suso, il Milan farebbe bene a pensare di far cassa con Niang, oggi che ancora qualcuno è disposto a buttarci qualche euro, perché di lui, francamente, si può benissimo fare a meno.