14 luglio 2025
Aggiornato 01:30
Calcio-Serie A

Milan, dramma Montolivo: la stagione è a rischio

Davvero sfortunato il centrocampista del Milan, uscito dal campo dopo uno scontro con il difensore spagnolo Sergio Ramos. Per lui si parla di lesione di legamento crociato anteriore con conseguente intervento chirurgico. Praticamente circa 6 mesi di stop che Montella dovrà affrontare potendo contare solo su Locatelli per il ruolo di regista.

MILANO - Le prime immaginate arrivate dallo Juventus Stadium, dopo il contrasto per nulla cordiale di Sergio Ramos nei confronti di Montolivo, erano state fin da subito preoccupanti. Il ricordo è andato subito ad un altro match angosciante per il capitano del Milan: era il 31 maggio del 2014, vigilia dei Mondiali in Brasile, e il ruvido irlandese Pearce decideva di mettere fine autonomamente ai sogni di gloria del centrocampista di Caravaggio spezzandogli la tibia con un tackle assassino.

Probabili 6 mesi di stop

Stavolta niente fratture, ma l’esito dello scontro con il difensore spagnolo è stato altrettante fatale per Montolivo, come hanno confermato gli esami strumentali che il capitano rossonero ha sostenuto oggi: «AC Milan comunica che, nel corso della partita della Nazionale Italiana di ieri sera, Riccardo Montolivo ha riportato la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Il tipo di infortunio necessita un intervento chirurgico».

A spanne di rischia uno stop di circa sei mesi che potrebbe anche voler dire stagione a serio rischio, ipotesi che rischia di gettare nello sconforto più totale lo staff tecnico, a cominciare da mister Montella.

C’è solo Locatelli

Grazie a scelte di mercato a dir poco azzardate, per non dire scellerate, Montolivo è l’unico centrocampista nella rosa del Milan con determinate caratteristiche. Al suo posto il tecnico di Pomigliano d’Arco potrebbe gettare nella mischia il baby Locatelli, opzione che farebbe felice il popolo milanista ma che comporta oggettivi e fin troppo evidenti rischi: non bisogna dimenticare infatti che  parliamo di un ragazzino del 1998 sulle cui spalle dovrebbe essere caricato l’intero peso dello sviluppo del gioco rossonero, non proprio la soluzione ideale per una squadra in cerca di riscatto, di affermazione e di una vetrina europea.

Certo, a gennaio c’è il mercato, ma il nuovo anno è ancora molto, molto lontano.