Marc Marquez sornione: «Il biscotto? Me lo sono dimenticato»
Con le parole di Valentino Rossi si è ufficialmente riaperto il capitolo del velenoso finale di stagione 2015. E così anche Magic Marc dà la sua versione in una lunga intervista: «Il poster del Dottore? L'ho tolto dalla parete»
MISANO ADRIATICO – Sarà stata l'intervista della settimana scorsa, con cui Valentino Rossi ha infranto la tacita regola che lui e Marc Marquez si erano dati dopo il velenoso finale della scorsa stagione: non riaprire più il doloroso capitolo del biscotto. Sarà stata la ripresa delle ostilità non solo fuori, ma anche in pista, con il duello ruota a ruota nell'ultima gara a Silverstone. Ma la traballante tregua siglata pochi mesi fa tra il Dottore e Magic Marc, con la stretta di mano di Barcellona, sembra ormai definitivamente rotta. A riaccendere la miccia, con le sue dichiarazioni, stavolta è stato proprio il campione di Tavullia. Ma anche lo spagnolo, dal canto suo, non si è voluto tirare indietro. Pur continuando a dirsi contento che in questa stagione si siano distesi i toni («La stretta di mano è stata molto importante perché c’era ancora troppa tensione nell’aria. Io ho sempre pensato che si deve dare tutto in pista ma poi avere una relazione professionale fuori»), infatti, il pilota della Honda ha dimostrato di trovarsi ancora a suo agio anche nei suoi consueti panni da guerriero: «Io desidero le gare equilibrate e divertenti. Io amo tornare a casa da un Gran Premio, mettermi sul divano e riguardare la gara sentendo la stessa adrenalina, tipo a Silverstone con Rossi. Duello bellissimo e sportivo».
La versione di Marc
Così, dopo aver tentato di trincerarsi dietro a un «no comment» nei giorni scorsi ai microfoni di una radio spagnola, Marquez ha concesso una lunga intervista al Corriere della Sera. Dove, stavolta, è tornato a dire la sua anche sui fattacci del 2015. Le accuse di un accordo con Jorge Lorenzo in Australia: «Questa non l’ho mai capita. Io a Phillip Island ho vinto, ho battuto Lorenzo, gli ho tolto cinque punti! Che potevo fare di più? E Iannone allora, che ha sorpassato Valentino all’ultimo giro? Avevo dato il 100% e invece mi hanno attaccato di brutto: essendo uno di carattere, mi sono incazzato». Il (presunto) calcio rifilatogli da Vale a Sepang: «Era una lotta stupenda, poi purtroppo... Il punto non è se lui mi ha dato o no il calcio, ma lui che allarga, mi porta fuori, mi guarda, e poi io che cado. La storia sta tutta qui». E la forte impressione che non abbia spinto al massimo nell'ultimo GP a Valencia quando gli stava davanti il futuro campione del mondo: «Una gara velocissima e io non sono riuscito a sorpassare Jorge: punto. Anche in Qatar Valentino è stato dietro di me senza riuscire a passarmi. Se ne è parlato? In Italia l'hanno chiamato biscotto. Ma io quella parola l’ho proprio dimenticata. In compenso ho imparato che fuori dalla pista non puoi controllare niente. E che conta solo fare bene il proprio lavoro e rispondere solo a team, famiglia, amici. Il resto è zero».
Ma Valentino Rossi è ancora da Mondiale
Parole che Marc Marquez considera definitive, e che spera facciano calare una volta per tutte il sipario su quella discussa vicenda. Quanto al poster del suo idolo d'infanzia Valentino Rossi, «ce l’ho ancora da qualche parte, ma non sta più sulla parete». Anche se qualche parola di elogio, la Formica atomica ce l'ha in serbo anche per lui: «Rossi potrà ancora vincere un Mondiale, sicuro. Oggi è più forte dell’anno scorso: per questo lo ammiro». Ma non il Mondiale di quest'anno, che sembra avere saldamente in mano proprio Marc: «Ovviamente avrei firmato per arrivare così a sei gare dalla fine. Però attenzione: non basta. La verità è che è presto per gestire. Magari fra due gare ci penserò, ma ora bisogna ancora andare a manetta».
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