24 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Un'altra lotta epica nel GP di Gran Bretagna

Rossi di nuovo ruota a ruota con Marquez: «Stavolta senza biscotto. E ho vinto io»

Valentino e Marc si ritrovano in uno scontro diretto a Silverstone: «Ma non è stato come l'anno scorso – ricorda il Dottore – Oggi tutti e due volevamo solo arrivare davanti all'altro». E a salire sul podio è il campione di Tavullia

Marc Marquez in lotta con Valentino Rossi a Silverstone
Marc Marquez in lotta con Valentino Rossi a Silverstone Foto: Michelin

SILVERSTONE – Era solo questione di tempo. Nessuno, ma proprio nessuno, pensava che Valentino Rossi e Marc Marquez non avrebbero, prima o poi, scritto una nuova pagina della storia del loro dualismo. Non poteva finire così, con il contatto ravvicinato di Sepang 2015, la penalizzazione del Dottore, la disperata rimonta tentata a Valencia, mentre Magic Marc faceva buona guardia alle spalle di Jorge Lorenzo, vincitore della gara e del titolo. Bastava aspettare il momento giusto per rivedere questi due campioni di razza scontrarsi corpo a corpo, ruota a ruota. E il momento giusto è arrivato negli ultimi dieci giri del Gran Premio di Gran Bretagna, a Silverstone. Guarda caso, a soli tre giorni dall'intervista-confessione in cui Vale era tornato per la prima volta sul maledetto epilogo dell'ultimo Mondiale, confessando di patirne ancora oggi le conseguenze. «Marquez è sempre molto aggressivo – racconta ora il nove volte iridato, a fine gara – ma rispetto alla lotta di Sepang questa è stata molto diversa. Stavolta, entrambi i piloti avevano lo stesso obiettivo, quello di cercare di arrivare davanti e di andare più forte. Questa è stata la differenza, e mi sono divertito molto».

Quella piccola polemica
Insomma, al contrario di quanto accadde dodici mesi fa, in questa occasione non c'erano biscotti in forno, nessun tentativo di ostacolare un avversario per farne vincere un altro. Solo una battaglia in pista: regolare, grintosa, epica. Marquez era riuscito a liberarsi di Rossi e stava andando a prendere Crutchlow al secondo posto, quando è arrivato largo alla Stowe e si è fatto ripassare sia da Valentino che dal suo compagno di squadra Dani Pedrosa, poi ripreso all'ultimo giro. «A lottare con Marquez ho sempre paura, perché so che mi riserva un trattamento speciale...», ha sorriso ironico Rossi. Una piccola polemica, un'accusa di scorrettezza, però, non poteva mancare pure stavolta. Ed è arrivata puntuale quando il pilota della Honda è arrivato lungo alla curva Becketts, tagliando la via di fuga in asfalto per tornare in pista davanti al rivale della Yamaha: «Quando finisci fuori pista significa che hai commesso un errore, e alla fine non è giusto se non perdi nulla – ha attaccato il tavulliese – Ma queste sono le regole: se esci dove c'è l'asfalto e non ne trai vantaggio puoi continuare. Lo stesso vale anche per gli altri piloti».

Un errore che Marquez paga caro
A Marc Marquez, che per una volta in questa stagione si è tolto la giacca e cravatta da ragioniere per rimettersi addosso l'armatura da gladiatore, non resta dunque che leccarsi le ferite. E recriminare per quell'errore che gli è costato caro: «Cercavo di gestire la battaglia con Valentino, perché è lui il mio avversario principale nella lotta per il titolo, e quindi ho iniziato ad attaccare – racconta il leader del Mondiale – Forse ho attaccato troppo, mi sono preso troppi rischi, ma credo che sarei potuto arrivare secondo. Per questo motivo ho spinto, ma a due giri dalla fine ho commesso un errore e ho perso tante posizioni. Anche la scelta della gomma morbida anteriore è stata uno sbaglio: l'ho capito dopo soli quattro giri, perché si muoveva troppo e dovevo tenerla a posto con il gomito ad ogni curva. Peccato, altrimenti anche all'inizio sarei potuto andare ancora più veloce». Poco male, alla fine. Marc Marquez ha perso solo tre punti da Valentino Rossi. E, a sei gare dalla conclusione del Mondiale, di lunghezze di vantaggio continua ad averne ben cinquanta.