Rosberg cauto: «Non sappiamo cosa può fare Vettel»
I due decimi di distacco dalla Ferrari a fine giornata spaventano il leader del Mondiale. Che si ritrova anche con un pesante ritardo dal suo compagno di squadra Lewis Hamilton, più veloce di tutti nelle prove libere a Sochi
SOCHI – Certo, Sebastian Vettel è destinato ad una partenza ad handicap nel Gran Premio di Russia di domenica, avendo dovuto sostituire il cambio e dunque scontare le conseguenti cinque posizioni di penalità in griglia. E certo, se Nico Rosberg è apparso in ritardo nelle prove libere del venerdì è anche perché il traffico non gli ha consentito di mettere insieme un giro pulito con le gomme supersoft. Ma comunque i due decimi di vantaggio della Ferrari sulla Mercedes del leader del Mondiale al termine della prima giornata sono un dato di fatto. Che non permette al tedesco di guardare con sufficienza alle potenzialità della Rossa in questo weekend. «Siamo partiti bene e anche il nostro passo gara sembra buono – commenta Rosberg a fine giornata – Ma, ovviamente, non abbiamo visto il vero potenziale di Vettel, perciò dobbiamo essere cauti. In generale, penso di poter essere positivo: abbiamo l'opportunità di vincere di nuovo e dobbiamo cercare di trarre il massimo. Sono felice di vedere che la macchina è veloce anche su una pista così diversa, con l'asfalto strano, dove non è facile trovare la giusta messa a punto o lo stile di guida ideale».
Come guidare sul ghiaccio
Ma l'avversario più temibile contro cui Rosberg si dovrà scontrare è probabilmente il suo compagno di squadra Lewis Hamilton. Che non solo si è aggiudicato entrambe le edizioni della gara disputate finora a Sochi, ma oggi si è anche dimostrato ampiamente il più veloce sul giro secco, staccando di sette decimi tutti gli avversari. A dispetto di alcuni fuori pista e perfino di un testacoda di cui è stato protagonista in mattinata con la pista ancora in crisi di aderenza. «Caspita, è stata dura là fuori con questa pista – ha sorriso a fine giornata il campione del mondo in carica – Le gomme non danno grande aderenza, perciò scivoliamo molto, e ho spinto come un pazzo: questo è il motivo per cui avete visto un paio di testacoda. Qui è molto raro trovare il giusto limite: magari un giro va bene, è quasi al 100%, ma il successivo no. C'è una linea sottile tra la perfezione e l'errore. Sembra di guidare sul ghiaccio, è molto molto impegnativo. Ma in generale mi trovo bene. Nonostante i testacoda sono stato il più veloce, sono soddisfatto delle modifiche di assetto e della direzione in cui stiamo andando». Il guanto di sfida in casa Mercedes è lanciato.
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