Ferrari, il primo test è perfetto. O quasi
Tre migliori tempi in quattro giorni di prove, compreso quello odierno di Kimi Raikkonen. Ma ancora una volta non sono mancati i problemi tecnici, che hanno costretto i meccanici a fermare la SF16-H per tre ore ai box
BARCELLONA – La battuta d'arresto è durata solo ventiquattr'ore. Al giovedì, ultimo dei primi quattro giorni di test pre-campionato della Formula 1, la Ferrari è tornata a macinare chilometri. E ottimi tempi. Ottanta i giri percorsi oggi da Kimi Raikkonen, il migliore in mattinata, con le nuove gomme ultrasoft, in 1:23.477. La rossa di Maranello chiude quindi la prima tornata di prove avendo staccato il miglior tempo in tre delle quattro sessioni: quasi un record. Eppure, anche oggi non sono mancati gli inconvenienti: il pilota finlandese ha infatti concluso in anticipo le prove, visto che la sua SF16-H è rimasta ferma ai box durante le ultime tre ore, vittima di un problema al motore simile a quello che l'aveva colpita ieri. Tante luci, insomma, in questo esordio del Cavallino rampante, ma anche qualche ombra. «La macchina va forte, ma chissà se basterà – si chiede a fine test Raikkonen – Lo scopriremo solo a fine anno. Per ora posso solo dire che la mia sensazione è buona, un passo avanti rispetto all'anno scorso, che era il nostro primo obiettivo. Ma abbiamo ancora tante cose da provare e mettere a punto. Quest'ultima giornata è andata normalmente: ovviamente avrei voluto girare un po' di più, ma quando si prova una macchina nuova è normale perdere un po' di tempo, per essere sicuri di svolgere tutti i controlli nel modo migliore. Ci vuole tempo, è fastidioso, ma meglio così che rischiare di non accorgersi di qualche problema».
Le novità dei campioni
Problemi che continuano a non riguardare la Mercedes. Alternando, come già ieri, i due piloti, le frecce d'argento hanno di nuovo messo insieme quasi 190 giri, raggiungendo quota 5 mila km coperti in quattro giorni. Anche oggi hanno fatto la loro comparsa sulla macchina dei pezzi nuovi e originali: il più evidente è stato il musetto da squalo. «Quando sei il migliore è difficile continuare a crescere, ma il team lavora sodo per riuscirci», gongola Lewis Hamilton. «Restiamo un squadra innovativa, sempre un passo avanti: così gli altri sono costretti a copiarci per provare a raggiungerci», provoca Nico Rosberg. Il volto più scuro nel paddock, invece, è quello di Fernando Alonso: nonostante le speranze e i proclami, la sua McLaren continua ad essere tormentata dai guasti del motore Honda. Che anche oggi ha ceduto, con una perdita al circuito di raffreddamento, dopo soli tre giri. Tanto che l'ex campione del mondo non è riuscito a staccare neanche un tempo cronometrato. La luce in fondo al tunnel resta una visione lontana.
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