27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Calcio - Serie A

Il Milan studia Zapata, Dr. Jeckill e Mr. Hyde rossonero

Il centrale colombiano, autore di una prova sensazionale contro il Napoli di Higuain, è sempre più un mistero per lo staff tecnico rossonero: a volte fenomeno, a volte brocco. Ma qual è il vero volto di Cristian Zapata?

MILANO - È lecito aspettare 3 anni e mezzo per scoprire finalmente il vero valore di un calciatore? Stiamo parlando naturalmente di Cristian Zapata e la domanda che ci stiamo ponendo noi oggi deve essere oggetto di riflessioni approfondite in Casa Milan. Da Adriano Galliani che l’ha acquistato - prima in prestito, poi riscattandolo - dal Villarreal, fino a Sinisa Mihajlovic che l’ha buttato nella mischia più volte, confidando ciecamente in lui, ma restando pressoché sempre deluso.

Zapata, quanti rimpianti
La prestazione sontuosa del colombiano al San Paolo, al cospetto del re leone Higuain, ha un po’ sparigliato le carte nello staff tecnico rossonero. Perché il distratto, svagato, approssimativo e spesso deleterio difensore centrale visto tante volte fare danni nella difesa del Milan, ha dimostrato di avere dentro di sé le qualità per poter dare ben altro alla causa. A dire la verità, nulla di diverso da quanto ribadito spesso e volentieri anche qui sulle colonne del diariodelweb.it: Zapata é potenzialmente un ottimo difensore, veloce, roccioso, solido, ma l’affidabilità non è mai stata la sua qualità principale. Della serie, se giocasse sempre con l’attenzione, la cura maniacale, la puntualità, la precisione, con cui hai impreziosito la sua prova contro il Napoli, sarebbe uno dei più forti difensori al mondo.

«Quando sono concentrato…»
La cosa più sconvolgente è che la nostra convinzione è la stessa del diretto interessato e le sue dichiarazioni, rilasciate al termine di Napoli-Milan, sono lì a testimoniarlo: «Penso che quando sono concentrato non ce n’è per nessuno in campo. Mi sto allenando e sono sempre pronto quando vengo chiamato. Il mio problema è che quando sbaglio, mi butto un po’ giù. Ecco, devo riuscire a mantenere la concentrazione per 90 minuti. Ci sto lavorando e sento che sto migliorando».

La rabbia del Milan
Sarà, ma è difficile pensare a grandi miglioramenti da questo punto di vista, specialmente in considerazione della carta d’identità che ci ricorda i quasi 30 anni della «torre de hierro». Piuttosto viene da domandarsi perché è così difficile per Cristian Zapata mantenere alta la concentrazione. Deficit di attenzione? Mancanza di stimoli?
Sarebbe necessario uno strizzacervelli per spiegarcene la ragione, resta il fatto che la prova del difensore colombiano a Napoli, anziché tranquillizzare ed esaltare il popolo rossonero, lascia solo un gran senso di rabbia: perché il centrale dei Cafeteros avrebbe tutte le qualità per diventare un perno fondamentale della retroguardia rossonera, ma con questi buchi neri dai quali viene periodicamente risucchiato difficilmente lo sarà mai.