25 aprile 2024
Aggiornato 20:00
L'intervista all'asturiano

Alonso: «Questa Mercedes è la più forte di sempre»

L'ex campione del mondo analizza i primi due giorni di prove pre-campionato della Formula 1 nella sua Barcellona. Con una sentenza che non piacerà molto a quelli che un tempo furono i suoi tifosi alla Ferrari

BARCELLONA – Il 2015, forse l'anno più duro di tutta la sua carriera in Formula 1, è ormai alle spalle, per fortuna. E Fernando Alonso può guardare al futuro. Certo, non è bastato un inverno a ribaltare una situazione ormai critica per la sua McLaren, zavorrata da un motore Honda troppo giovane per poter competere con i colossi Mercedes e Ferrari. Ma il debutto dell'ex campione del mondo sulla sua nuova monoposto sembra comunque quantomeno promettente.

Fernando, oggi hai provato per la prima volta la nuova McLaren-Honda. Partendo dal livello deludente del vecchio modello, ti ritieni soddisfatto?
Sì, soprattutto perché abbiamo percorso un buon numero di giri, 119. Un anno fa ne avevo compiuti appena sette al primo giorno, 35 al secondo, 12 al terzo e poi ero andato dritto al primo Gran Premio. E di quei problemi durante i test abbiamo pagato lo scotto durante tutto l'anno. Per questo il primo obiettivo del team durante l'inverno era girare. Oggi ci siamo limitati a fare degli studi su aerodinamica e temperature, non il massimo dell'emozione per un pilota. Non vedo l'ora di montare le gomme da tempo e iniziare a pensare agli assetti.

Ma la macchina, e soprattutto il motore, come ti sembrano?
Sono contento del lavoro svolto dal team. Del resto nel 2015 avevamo un deficit di potenza troppo alto rispetto ai big, quindi non avevo dubbi che avremmo migliorato. La scorsa è stata una stagione di doloroso apprendistato, ma dobbiamo crescere ancora. Questa aerodinamica per noi è innovativa, il motore è stato totalmente rivoluzionato dal punto di vista del design e della filosofia. Ci vorrà tempo per comprenderlo appieno.

Ce la farete a tornare nelle prime posizioni?
Non ho la palla di vetro. Non bastano due giorni di prove per capirlo, ma nemmeno due settimane. Dovremo aspettare almeno il Gran Premio d'Australia, i primi giri veloci, le gomme morbide e i serbatoi vuoti. E poi le prime due o tre gare che segneranno una tendenza. Una cosa, però, posso prometterla. Non sono qui solo per viaggiare in giro per il mondo, salire in macchina e divertirmi alla domenica. Sono qui per lo stesso obiettivo che hanno gli altri ventuno piloti: vincere.

Per farlo, però, dovrai battere questa Mercedes.
Il loro dominio non finirà presto: sono fortissimi e lo abbiamo visto anche in queste prime due giornate di test. Forse sono addirittura cresciuti rispetto agli ultimi due anni. Vincere, quindi, non sarà facile. Ma continuo a pensare che sia un obiettivo raggiungibile.