«Vale troppo vecchio? Macché, ha la testa di un 22enne»
Il boss della MotoGP Carmelo Ezpeleta torna a parlare a cavallo tra le polemiche del finale dell'ultimo Mondiale e le previsioni per la stagione che sta per cominciare: «Nessun favoritismo per gli spagnoli, ma abbiamo cambiato le regole»
ROMA – Non solo non c'è stato nessun biscottone contro Valentino Rossi, ma nemmeno un favoritismo degli organizzatori verso i piloti spagnoli loro connazionali. Di più, addirittura non c'è stato nessun derby tra iberici e italiani. Carmelo Ezpeleta, parte seconda: dopo aver smentito categoricamente nei giorni scorsi l'esistenza di un accordo, nel finale dell'ultimo Mondiale, per far perdere il titolo al Dottore e farlo vincere a Jorge Lorenzo, il patron della MotoGP va oltre. Sostanzialmente negando che, due mesi fa, sia accaduto tutto ciò che il campione di Tavullia ha denunciato e che i suoi tifosi hanno potuto vedere con i loro stessi occhi. Ecco come il numero uno del circus delle due ruote riscrive la storia: «È vero che è stato un epilogo di campionato molto impegnativo – racconta ai microfoni di Sky Sport – Io non l'ho preso come un derby tra gli spagnoli e gli italiani: sono orgoglioso di essere spagnolo, ma non mi sento spagnolo nel mio ruolo di gestore della Dorna. Anzi, il mio rapporto con l'Italia è stato straordinario per tutta la vita. Con l'età che ho e il tempo in cui ho gestito la MotoGP per Dorna, certe volte ho pensato io per primo di fare qualcosa per evitare che succedesse quello che poi è successo a me. Ma questo capita sempre quando c'è un incidente che ti cambia un po' i piani. La verità è che noi abbiamo vissuto, dopo una stagione lunghissima, un finale di campionato fantastico, che poi è andato come è andato. Io ho ovviamente la mia opinione, so cosa è successo e penso che i protagonisti sappiano cosa sia successo. Io so cos'è successo e anche loro lo sanno».
Ma le regole cambiano
Tutto regolare, quindi, tutto secondo i piani. Peccato che però perfino la stessa Dorna abbia sentito la necessità di modificare, per la prossima stagione, il meccanismo di azione dei giudici di gara, per allontanare da sé ogni sospetto: «So cosa si è detto alla fine del 2015: la Dorna ha interessi commerciali, la Dorna favorisce gli spagnoli. Ecco, allora vi dico che nel 2016 accanto alla direzione gara opererà un nuovo organismo giudicante che avrà la funzione di rilevare le irregolarità e comminare le sanzioni. La Dorna, per evitare il sospetto di conflitti di interesse, non avrà uomini propri in questa nuova istituzione sportiva. La direzione gara gestirà l'evento, quindi lì la Dorna ci sarà, ma non si occuperà degli aspetti sanzionatori». Ma se la Dorna, come sostiene Ezpeleta, non ha fatto favoritismi nemmeno l'anno passato, allora che bisogno c'era di mettere mano alla direzione gara? Mistero.
Valentino giovanissimo
Ma Carmelo Ezpeleta non si è limitato ad intervenire a gamba tesa sulle polemiche dell'ultimo campionato. L'amministratore delegato di Dorna ha parlato anche delle sue aspettative per la stagione che sta per cominciare, in particolare riguardo alle prestazioni del suo amico Valentino Rossi: «Prima di tutto, a me 36 anni non sembrano niente, è giovanissimo – sorride alle telecamere dell'emittente italiana – Io ne ho 69. L'importante è la testa e Valentino ne ha una come quella di un ragazzo di 22 anni. Se mi aspetto che sia ancora competitivo? Assolutamente. Io ho sempre detto che Valentino corre unicamente perché gli piace correre e per cercare di vincere. Valentino vale moltissimo. È un idolo mondiale legato alla crescita della MotoGP, soprattutto per il suo valore come pilota. Tu puoi essere simpaticissimo, ma se non sei così veloce come Valentino non è abbastanza. La gente non ti viene a vedere perché sei simpatico. Valentino ha fatto delle cose straordinarie, come altri piloti, ma il valore del pilota è la sua capacità di correre, di vincere e di fare spettacolo. La gente ha riscoperto con lui il motociclismo. Valentino, in una maniera o nell'altra, rimarrà nel motociclismo. Sicuro». E ci rimarrà anche Casey Stoner, che ha appena fatto ritorno alla Ducati come collaudatore di lusso? «Massimo rispetto per Stoner, è un pilota straordinario, è una leggenda del motociclismo – chiosa Ezpeleta – Ma non penso che tornerà a correre per fare il quinto posto, visto che in passato ha vinto sia con Ducati che con la Honda. Ma è una sua decisione, se deciderà di correre ancora sarà il benvenuto».
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