Kimi Raikkonen è tornato aggressivo. Forse troppo
Gli avversari lo hanno inondato di critiche per aver buttato fuori Bottas all'ultimo giro del GP di Russia. Ma la Ferrari ha festeggiato il suo pilota: riecco il campione tutto grinta, cuore e coraggio che portò a Maranello il Mondiale 2007
ROMA – Gli avversari non gli hanno risparmiato le critiche per la sua manovra kamikaze all'ultimo giro del Gran Premio di Russia. Che si è conclusa con un incidente e, se guardiamo ai risultati, ha finito per tagliare fuori sia lui che il suo diretto rivale Valtteri Bottas. «Colpa sua, era frustrato perché il suo compagno di squadra gli era di nuovo davanti e stava per salire sul podio», ha tuonato il suo connazionale ed ex campione del mondo Mika Hakkinen. «Ha dato il massimo, ma Vettel lo ha battuto e lui si è vendicato colpendo Bottas: non penso sia stata una grande manovra», ha rincarato la dose il presidente della Mercedes Niki Lauda. Eppure, in un certo senso, nella gara di Sochi alla Ferrari è sembrato di avere ritrovato finalmente il vero Kimi Raikkonen.
Bentornato Kimi
Aggressivo, grintoso, pieno di cuore e di coraggio. E pure di follia, che dopotutto non guasta mai. Insomma, quel campione che nel 2007 regalò a Maranello il suo ultimo campionato del mondo. Quel pilota che la rossa sperava di riscoprire quando, qualche settimana fa, si prese il rischio di confermarlo anche per la prossima stagione rifiutando le offerte di altri giovani talenti come lo stesso Bottas. Per questo il duello con il coltello tra i denti che Kimi ha innescato con il suo compagno di squadra Vettel a inizio gara, e perfino l'incidente con il suo connazionale della Williams sul finale, sono stati accolti con soddisfazione anche dai più alti vertici del Cavallino rampante. «Parlavo oggi con Piero Ferrari di faccende di Wall Street – ha scritto lo storico giornalista Leo Turrini nel suo blog – All'improvviso, ad un certo punto della conversazione, lui mi ha detto: eh, ma che gara ha fatto ieri Kimi? Straordinario, da vero pilota degno della tradizione Ferrari». E anche il team principal Maurizio Arrivabene ha speso solo parole di elogio e di difesa per l'indole combattiva del suo pilota: «Non vedo motivi per cui la sua manovra non potesse essere valutata come un incidente di gara – ha commentato dopo la penalizzazione inflitta dai commissari – Daniel Ricciardo, a Monaco, ne fece una analoga e non venne punito».
Continuerà dopo il 2016?
Anche se stavolta gli è andata male, insomma, 'Iceman' ha dato prova di non avere perso né il suo talento né la sua voglia di correre, alla vigilia di quella che, nel 2016, sarà la sua quattordicesima stagione consecutiva in Formula 1. «Ho ancora almeno un anno di contratto – ha confermato ai microfoni di Sky Italia – Quello che succederà dopo resta da vedere. Potrei anche continuare a correre, non lo so. O altrimenti restare legato alla Ferrari dopo essermi ritirato. Corro con questo team da tanto tempo e questa opportunità potrebbe presentarsi, ma non devo decidere adesso». Ora deve solo pensare a correre. Mettendoci sempre il solito cuore e il solito coraggio. E, la prossima volta, magari anche un po' più di cervello.
- 04/10/2020 Honda lascerà la Formula 1 a partire dalla fine del 2021
- 01/07/2020 Charles Leclerc: «Ho imparato molto dai duelli con Verstappen»
- 28/06/2020 Sebastian Vettel scalda i motori: «Non vedo l'ora di tornare a correre, ma sarà dura senza i tifosi»
- 25/06/2020 Vettel e Leclerc al Mugello: «Bello, ce la siamo goduta»