2 maggio 2024
Aggiornato 23:00
La rossa ancora sul podio in Giappone

Rammarico Vettel: «Quell'errore che ci è costato il secondo posto»

Con Lewis Hamilton tornato cannibale, la vittoria era fuori portata per la Ferrari. Ma il tedesco incolpa il muretto box per un errore strategico che gli ha impedito di restare davanti a Nico Rosberg. E per il Mondiale continua a non arrendersi

SUZUKA – Contro un Lewis Hamilton tornato cannibale c'era davvero poco da fare. Ma un po' di rammarico, in casa Ferrari, si respira comunque, al termine del Gran Premio del Giappone. Se non il gradino più alto del podio, almeno il secondo era alla portata, se solo il muretto rosso avesse azzeccato la strategia giusta. Sebastian Vettel, infatti, aveva approfittato della lotta fratricida tra Hamilton e Nico Rosberg nelle prime curve per infilarsi al secondo posto, ma ha dovuto cederlo nuovamente al numero due della Mercedes al secondo pit stop, per colpa di un ritardo nella reazione dei meccanici.

Errori strategici
«Pensavamo di essere al sicuro – racconta il ferrarista – Le gomme erano ragionevolmente a posto, ma Nico ci ha sorpresi con il suo passo nel giro di uscita dai box. Allo stesso tempo io stavo rientrando ed ero contento della mia velocità, ma sono bastati un paio di decimi per consentirgli di passare davanti alla prima curva. Se ci fossimo fermati un giro prima, sarebbe stato un po' più interessante e Nico avrebbe avuto un po' più di difficoltà a passarmi, perché non è facile restare incollati alla macchina davanti qui nelle sezioni veloci. Avevamo una buona chance, ma lui ha tratto il massimo dalla sua Mercedes e il fatto che Lewis sia scappato via dimostra che loro erano un po' più veloci oggi. Certo, con il senno di poi è sempre facile...». Ma nel terzo posto di Seb, e nel quarto di Kimi Raikkonen, c'è comunque un lato positivo: «Penso che sia stata comunque una grande giornata. Abbiamo recuperato bene: venerdì non è stata una grande giornata per noi, a parte il bagnato non avevamo buone sensazioni, e anche il sabato mattina. Ma ci siamo qualificati bene e quella è stata la base per un altro podio».

Vietato arrendersi
Nonostante ora parlare di titolo mondiale sia molto più difficile di una settimana fa, con l'iridato in carica tornato al trionfo e a 59 punti di vantaggio su Vettel a cinque gare dalla fine, il verbo «arrendersi» non sembra proprio far parte del dizionario del pilota tedesco: «Non è finita finché è finita – insiste lui – La possibilità c'è e che pilota sarei se smettessi di crederci? Ovviamente è difficile perché l'avversario è molto forte, al momento più di noi, e quando sei dietro non è facile ribaltare la situazione. Ma bisogna continuare a crederci, altrimenti non ha senso lottare. Penso che alla domenica noi abbiamo sempre una chance, anche se realisticamente è molto difficile. Ma chissà cosa potrà accadere. Noi dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro, questo è il massimo a cui possiamo puntare. Tutto il resto non è nelle nostre mani».