27 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Il ferrarista tedesco cala il tris

Vettel, l'uomo dei miracoli: rivince e sogna il Mondiale

La terza vittoria di Sebastian alla Ferrari è la più convincente: nonostante una gara piena di colpi di scena, domina dall'inizio alla fine. E si esalta: «Il titolo? Se potremo rendere possibile l'impossibile, ci proveremo fino alla fine»

Vettel, l'uomo dei miracoli: rivince e sogna il Mondiale
Vettel, l'uomo dei miracoli: rivince e sogna il Mondiale Foto: ANSA

SINGAPORE – Perché la terza vittoria di Sebastian Vettel alla Ferrari non sembrasse troppo facile, il destino si è divertito a giocargli qualche scherzo. Prima l'incidente tra Massa e Hulkenberg che ha spedito in pista la safety car, annullando il suo vantaggio. Poi addirittura l'invasione di pista di un folle che passeggiava sul rettilineo, che ha costretto i commissari a far uscire nuovamente la vettura di sicurezza («Un pazzo, spero che almeno abbia fatto una bella foto...», ha scherzato Vettel). Infine, un'inchiesta della direzione gara che ha tenuto con il fiato sospeso la Scuderia ancora per diverse ore, ma che si è conclusa con una semplice lettera di scuse di Maurizio Arrivabene per un meccanico che non aveva rispettato gli ordini della Federazione nel parco chiuso.

Sempre in testa

Eppure, nemmeno i bastoni tra le ruote messi dalla buona sorte sono riusciti a fermare lo scatenato ferrarista. Che oggi è tornato quello dei tempi migliori, quello dei Mondiali a ripetizione con la Red Bull, capace di dominare senza lasciar spazio agli avversari dal primo all'ultimo giro, con un passo gara da metronomo. «All'inizio è stato semplice – racconta il pilota tedesco – Cercavo di costruirmi un margine e sono rimasto sorpreso di riuscire a guadagnare cinque secondi nei primi giri: forse stavo spingendo un po' troppo forte. Ma le safety car hanno risposto a tutte le mie domande sulla strategia da adottare: a quel punto era logico fermarsi ai box, per perdere meno tempo in pit lane. E ha funzionato piuttosto bene: sono riuscito a mantere il vantaggio e, nonostante il traffico finale, Daniel Ricciardo non mi si è mai avvicinato abbastanza. Ho mantenuto sempre il controllo della gara».

Alta tensione ai box

Ma, come abbiamo raccontato, la storia di questa gara non è stata così tranquilla come potrebbe sembrare. E lo conferma il direttore tecnico James Allison che, mentre Seb si godeva il vantaggio in pista, stava sulle spine al muretto box: «È stato piuttosto orribile, in realtà – confessa l'ingegnere – perché questa gara potevamo solo perderla noi. E tutte queste interruzioni della safety car hanno alzato la tensione. Dopo la prima, Sebastian era lento e mi sono preoccupato, ma stava solo conservando le gomme. Non siamo stati mai abbastanza sereni». Fino al traguardo, s'intende, quando la rossa ha potuto esplodere in un meritato urlo di gioia per la vittoria di Vettel e il terzo posto di Raikkonen: «Kimi è stato un po' più lento, ma solo perché si trovava meno a suo agio con la vettura, e su questa pista è fondamentale», conferma Allison.

All'attacco del titolo

Ora, dopo la festa, arriva il momento dei calcoli. Il primo rivela che Vettel è riuscito a battere Lewis Hamilton raggiungendo per primo il numero di vittorie del leggendario Ayrton Senna in carriera. Il secondo che il ferrarista ha 49 punti di distacco dal leader del campionato a sei gare dalla fine. Si può ancora sperare nel miracolo? «Se vivremo altri weekend del genere, sì – risponde il teutonico – Dobbiamo solo andare sempre all'attacco, poi quello che farà la Mercedes non dipende da noi. Forse abbiamo ancora una chance, forse possiamo rendere possibile l'impossibile. E allora ci proveremo».