25 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Honda in gran forma a Silverstone

A Marquez non serve nemmeno un giro perfetto

Il campione del mondo in carica demolisce il record della pista e si prende la pole position nonostante un errore durante la sua tornata migliore. Domani è lui il favorito di diritto, meteo permettendo ovviamente...

SILVERSTONE – Terza pole position nelle ultime quattro gare. Questo dato sarebbe sufficiente a certificare il dominio assoluto di Marc Marquez sul giro secco. Ma se non vi basta c'è anche il record della pista di Silverstone demolito, grazie alla sua velocità devastante: 2:00.234 il tempo finale. E per riuscirci, incredibile ma vero, non ha nemmeno avuto bisogno di un giro perfetto: infatti nel corso della sua tornata migliore, alla veloce curva Woodcote ha commesso un piccolo errore. Senza quella sbavatura, probabilmente anche la barriera dei due minuti sarebbe crollata. «Il crono ideale era di due decimi più basso, ma quando si è al limite si può sempre commettere qualche errore – sorride lo spagnolo – Ho sbagliato una marcia, ma è andata bene lo stesso: sono riuscito a conquistare comunque la pole position».

Avversari demoliti
E anche alla grande: il leader di campionato Jorge Lorenzo è ampiamente staccato, a quasi tre decimi; il suo compagno di squadra Dani Pedrosa addirittura intorno al mezzo secondo di distacco. «Siamo stati molto veloci, oltre cinque decimi meglio rispetto all'anno scorso – analizza il campione del mondo in carica – e di questo posso essere soddisfatto. Ma nonostante ciò anche Jorge si è dimostrato veloce. Se la gara restasse asciutta, penso che il nostro passo sia buono e siamo pronti a lottare per la vittoria. Ma, come sapete, anche Jorge è sempre molto forte in gara, per non parlare di Dani e di Valentino che resta pur sempre un uomo della domenica, quindi sarà della partita».

Incognita meteo
Nonostante gli avversari non manchino, la Honda dell'iberico è un'arma potenzialmente imbattibile. Velocissima non solo sul giro secco, ma anche sul passo gara nelle prove libere, nonostante la gomma posteriore più dura. «Dopo la terza sessione per me tutto era chiaro: avevo un buon passo con lo pneumatico medio – racconta – Ma poi nell'ultimo turno abbiamo provato il duro e ci siamo resi conto che il potenziale era buono, abbiamo fatto alcuni giri sul 2:01. Questo ritmo è stato una grande sorpresa per noi, ma bisogna considerare che la temperatura dell'asfalto era più alta di ieri e probabilmente di quanto sarà domani. A questo dovremo prestare attenzione, ma la gomma dura resta un'opzione realistica per domani. Questo circuito mi piace molto, ma l'aspetto più impegnativo resta il meteo. Domani questo sarà il punto di domanda più grande della gara». Più grande dei suoi stessi avversari in pista. Scusate se è poco.