26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Offesa e smentita

Ferrari, Niki Lauda si rimangia gli spaghetti della discordia

Dopo avere scatenato un putiferio sostenendo che il Cavallino rampante «sa solo fare la pasta», Niki Lauda fa retromarcia e spende parole di complimento per la squadra che gli regalò due dei tre Mondiali in Formula 1

MARANELLO – Lo avevamo detto: stavolta Niki Lauda ha davvero pisciato fuori dal vaso. Talmente tanto che se n'è accorto perfino lui. Un po' per la comprensibile demenza senile, un po' per la sua abitudine consolidata a spararle grosse, il tre volte campione del mondo di Formula 1, oggi presidente della Mercedes, dopo la batosta rifilata nel Gran Premio di Gran Bretagna si era lasciato scappare una frase decisamente offensiva verso Maranello e i propri tifosi: «Perché dovrebbe essere colpa della Mercedes se la Ferrari fa gli spaghetti invece di migliorare la propria macchina in pista?». Da allora si era scatenato un vero e proprio «spaghetti western», è proprio il caso di dirlo, che aveva costretto alle scuse perfino il team principal delle frecce d'argento, Toto Wolff, subissato dalle email di proteste dei ferraristi e dalla risposta ufficiale piccata dello stesso Cavallino rampante.

Tardiva dichiarazione d'amore
Ma, come detto, stavolta anche lo stesso campione austriaco deve essersi accorto di averla fatta davvero grossa. Ma come, proprio un pilota come lui, che alla Ferrari deve tutto, essendo il primo top team ad aver creduto in lui agli inizi della sua carriera, attacca con questa immotivata cattiveria la sua ex squadra? E, in effetti, ieri (pur con una settimana di ritardo) è finalmente arrivata la retromarcia. Non si tratta di vere e proprie scuse, intendiamoci: non sarebbe nello stile di Lauda. Più che altro, lo si potrebbe definire un ammorbidimento dei toni, un'interpretazione delle sue parole più volta alla provocazione che non all'offesa: «Gli italiani sanno che la Ferrari sarà sempre la numero uno nel mio cuore – ha infatti dichiarato ai microfoni del quotidiano svizzero Blick – Alla Ferrari ho vissuto di tutto: quindici vittorie, due dei miei tre titoli mondiali, tragedie e perfino un'estrema unzione (dopo il terribile rogo al Nurburgring nel 1976, ndr). Non sarebbe stato possibile vivere più emozioni di così. Perciò il mio rispetto per quest'azienda sarà sempre enorme».

Alla fine tifa per la Ferrari
E allora perché definirla come una produttrice di spaghetti, con tutto il rispetto per la gloriosa tradizione dei pastai italiani? Su questo punto Lauda continua a glissare: «A Silverstone abbiamo visto uno dei Gran Premi di Formula 1 più belli di sempre e comunque parliamo di noia – risponde l'ex iridato ai colleghi giornalisti elvetici – Non può essere giusto. Certo, tutti in Formula 1 sarebbero felici se la Ferrari colmasse il distacco da noi». Perfino il presidente della Mercedes?