6 giugno 2023
Aggiornato 04:30
L'analisi del Dottore

Valentino Rossi: «Ecco perché in qualifica vado in crisi»

Colpa di alcuni errori di guida, ma anche del regolamento che favorisce con la gomma morbida alcune moto più lente come Ducati e Suzuki: «Devo lavorarci – insiste – e provare a partire tra i primi cinque, anche se non sarà facile»

ROMA – Ci sono alcuni piccoli errori di guida, ma c'è anche il regolamento tra i colpevoli della crisi di Valentino Rossi in qualifica. Quella, cioè, che lo sta costringendo a partire troppo indietro sulla griglia di partenza e a liberarsi dei piloti più lenti nei primi giri delle gare, mentre il suo compagno di squadra e rivale Jorge Lorenzo scappa via. In particolare, sul banco degli imputati del Dottore è tornata la regola che concede a Ducati e Suzuki di girare al sabato con una gomma posteriore più morbida: non a caso, proprio questi team (agevolati per via dei risultati più scarsi ottenuti fino a questo momento rispetto ai big Yamaha e Honda) sono sempre riusciti a piazzare almeno uno dei propri portacolori nelle prime file dello schieramento. «Con questa regola in qualifica, ci sono molte moto che sono veloci per un solo giro e dopo sono più lente in gara – attacca Rossi, che pure ammette la superiorità di Lorenzo – Allo stesso tempo, Jorge ha la mia stessa moto e le mie stesse gomme eppure riesce a mettersi dietro tutte queste moto, che finiscono in mezzo tra lui e me. Dobbiamo lavorare su questo».

L'autocritica del Dottore
Nell'ultimo Gran Premio a Barcellona, Rossi è riuscito a rimontare dall'ottava posizione in griglia alla seconda, dietro al solito Lorenzo, in soli quattro giri. Ma il resto della corsa non gli è bastato per colmare il divario di 1,4 secondi che 'Por Fuera' era già riuscito a costruirsi. Eppure proprio il passo gara di Vale, identico a quello del suo compagno, fa pensare che se riuscisse a partire più avanti la lotta in gara sarebbe più equilibrata. «La gara ci ha dato grande fiducia – ha confermato il pesarese, cui ormai rimane solamente un punto di vantaggio in classifica generale sullo spagnolo – Da un lato, è un peccato, perché avevamo il potenziale per lottare con Jorge per la vittoria fino all'ultimo giro. Dall'altro, sono contento perché dopo tre gare piuttosto difficili ho messo in luce una prestazione importante. Sono stato piuttosto forte fin dal sabato mattina. Purtroppo, quando Jorge è così in forma, è molto difficile vincere partendo dalla terza fila. In gara ho dato il massimo: non posso dire di avere fatto tutto perfetto, ma sicuramente molto bene, senza perdere tempo. Ma devo concentrarmi in qualifica, provare a partire più avanti, tra i primi cinque, anche se non è facile. È un peccato, perché stavolta avevo il potenziale per stare nella top five in qualifica, ma non ho guidato abbastanza bene».

Lotta aperta
Vista dalla prospettiva di Jorge Lorenzo, comunque, nonostante le quattro vittorie consecutive la battaglia resta apertissima: «L'ultima gara è stata una delle più dure della mia vita – racconta – Ho dovuto spingere al massimo perché Valentino era sempre più motivato a raggiungermi e ce l'avrebbe fatta. È una lotta dura, più dura che mai».