29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Il costruttore americano esce dalla Superbike

Addio EBR: Niccolò Canepa rimane senza moto

Dopo la bancarotta della casa madre, anche lo sponsor indiano si tira indietro. Così al team con sede operativa nel bergamasco non resta che gettare la spugna. E il 25enne pilota genovese resta improvvisamente a piedi

ROMA – Sfumano anche le ultime speranze per il nostro Niccolò Canepa. Nonostante gli strenui tentativi di resistere alla bancarotta dichiarata questo mese dalla casa madre Erik Buell Racing, il primo costruttore americano ad entrare nel Mondiale Superbike, anche la squadra corse, il team Hero Ebr, è costretta oggi a gettare la spugna. La notizia della chiusura dello stabilimento di East Troy, nel Wisconsin, dove i 26 operai della ex Buell costruivano belve sportive in serie limitate (prima tra tutte la 1190RX con motore bicilindrico Rotax messa in pista nella SBK), era giunta alla vigilia del weekend di gara di Assen. Dove comunque la squadra, che aveva la sua sede operativa in Italia (per la precisione a Verdello, in provincia di Bergamo), aveva corso ugualmente. Le speranze per la sua sopravvivenza erano legate allo sponsor principale, la Hero, il principale costruttore indiano di moto, dall'alto dei suoi sei milioni di esemplari venduti all'anno, e proprietario del 49% delle azioni di EBR. Era proprio la casa asiatica, infatti, prima ancora di quella statunitense, a garantire i finanziamenti per le operazioni sportive della scuderia.

Risultati da campione
Ma, dopo le iniziali rassicurazioni, nei giorni scorsi dall'India è arrivato il dietrofront. E il team Hero EBR ha appreso che anche il suo finanziatore numero uno si sarebbe tirato indietro, ufficialmente per «ridefinire le priorità dei suoi impegni», si legge nel comunicato stampa diramato oggi. A questo punto non restava altro da fare che prendere atto del fallimento del progetto, che lascia a piedi il nostro 25enne ex pilota di MotoGP. Un vero peccato perché, dopo un 2014 disastroso, la riorganizzazione invernale aveva portato la squadra a migliorare notevolmente i propri risultati: il genovese era già stato in grado di inserirsi in più di un'occasione in zona punti, l'ultima proprio ad Assen con il quindicesimo posto in gara-1. «Stava guidando come il campione che è – gli rende merito il suo compagno di squadra e team manager Larry Pegram – Stava letteralmente lasciando la gente a bocca aperta per quello che era in grado di fare con questa moto. Sono così orgoglioso del lavoro che è stato in grado di fare».

In arrivo nuovi progetti
Ma nemmeno i suoi risultati sono bastati a tenere a galla il team: «Per noi è una pillola difficile da ingoiare – prosegue Pegram – perché siamo abituati a non arrenderci mai. Tutta la squadra aveva svolto un lavoro incredibile migliorando i risultati dell'anno scorso. E il piccolo gruppo di dipendenti della EBR lavorava intensamente per costruire queste moto e darci una vera Superbike americana con cui correre, un fatto incredibile». Eppure, forse, non è ancora stata scritta l'ultima parola: Pegram promette infatti che il suo team riprenderà a correre quanto prima, ovviamente con altre moto. «Una cosa è certa: la Pegram Racing tornerà prima di quanto pensiate», dichiara. È in arrivo un salvagente anche per il nostro Canepa?