30 luglio 2025
Aggiornato 23:00
La decisione a sorpresa del pluricampione australiano

Troy Bayliss si ritira ancora dalla Superbike. Per sempre

Aveva già lanciato la sfida per il prossimo Gran Premio di Aragon. Poi ci ha ripensato: «Torno a godermi la famiglia e a lasciare spazio ai giovani». Ecco i motivi di questa strana scelta. Che riapre la caccia al sostituto di Giugliano

BORGO PANIGALE – Il casco torna a prendere polvere, appeso a un chiodo. Stavolta per sempre. Arriva come un fulmine a ciel sereno sul paddock della Superbike l'annuncio del secondo ritiro della leggenda Troy Bayliss, quello definitivo. Sorprendente, proprio perché avvenuto in punta di piedi, senza proclami ufficiali da parte della Ducati o tributi dell'organizzatore del campionato. E anche perché giunto dopo un weekend in cui il pluricampione australiano aveva finalmente riagganciato il treno dei primi, con sua stessa soddisfazione. Aveva già lanciato, a caldo al microfono delle televisioni, la sfida per il prossimo Gran Premio di Aragon. Poi, improvvisamente, ha cambiato idea.

CACCIA AL SOSTITUTO«Mi sono divertito – spiega al sito ufficiale della Superbike – Sono rientrato in circostanze particolari e volevo correre un'altra gara dopo Phillip Island per vedere come sarebbe andata. Amo correre, amo la Ducati e amo la gente che lavora qui: correre con la Panigale R è stato davvero grandioso. Sono stato sufficientemente fortunato da concludere la mia carriera in forma e ho visto di poter essere ancora veloce». Ma... «Ma ora sono pronto per tornare a godermi la vita con la mia famiglia in Australia. E lasciare spazio ai giovani talenti». A proposito di giovani talenti, siccome dai risultati degli ultimi esami medici emergeva come improbabile il rientro del titolare Davide Giugliano in tempo per la prossima gara ad Aragon, ora per la Ducati si riapre la caccia al sostituto. E in pole si ritrova improvvisamente quello stesso Michele Pirro, ex Superbike e collaudatore in MotoGP, a lungo in lizza con Bayliss proprio per correre in Thailandia.

DECISIONE IMPROVVISA – Resta il rammarico per il mondo delle derivate di serie nel perdere ancora una volta l'amatissimo tre volte campione del mondo. Per giunta così, all'improvviso, senza alcun preavviso. «Un'oretta dopo la fine ho cominciato a rimuginare sul prossimo round di Aragon – chiarisce più nel dettaglio Bayliss ai microfoni della Gazzetta dello Sport – Ho realizzato che avrei dovuto ricominciare la stessa vita da pilota che avevo lasciato a fine 2008. Trovare una base europea, i voli, i viaggi. Praticamente sarebbe stato come ricominciare a correre sul serio. Avrei dovuto rinunciare alla mia famiglia e ai progetti che sto portando avanti da anni in Australia: organizzo fiere motociclistiche di un certo livello, promuovo gare, insomma non è roba da poco. Per correre altre due Gran Premi, Aragon e Assen, avrei dovuto lasciar perdere tutto. Non avrebbe avuto senso. Non per arrivare ottavo, che non mi è mai piaciuto». Forse, dopotutto, è giusto così. Che, a 46 anni (li compirà proprio lunedì) anche il più folle dei funamboli metta la testa a posto. E pure il casco.