19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Formula 1 | L'intervista

Minardi: «Credo nella nuova Ferrari. Ma Alonso resta il migliore»

L’ex team principal analizza ai microfoni del DiariodelWeb.it i primi test invernali di Jerez: «Mercedes eccezionale, ha risolto anche i suoi ultimi problemi. E la McLaren potrebbe far parlare di sé…»

JEREZ DE LA FRONTERA - I quattro giorni di test della settimana scorsa hanno espresso un verdetto inequivocabile: Ferrari sugli scudi, Mercedes a rincorrere e McLaren nel caos. Almeno apparentemente. Perché secondo Gian Carlo Minardi, ex team principal dell’omonima scuderia, con la quale scoprì tra gli altri proprio Fernando Alonso, la realtà è leggermente diversa. La Mercedes, infatti, resta la squadra da battere, la Ferrari deve ancora lavorare e la McLaren del suo ex pupillo potrebbe diventare una delle sorprese dell’anno. Ecco come il boss faentino analizza gli esiti delle prime prove invernali ai microfoni del DiariodelWeb.it.

Gian Carlo, dobbiamo credere a questo exploit della Ferrari?
E' mia abitudine restare coi piedi per terra. Indubbiamente, a parte l'estetica più bella dello scorso anno, la Ferrari ha messo in mostra una migliore affidabilità. E questo dà morale alla squadra. Ma la rossa ha comunque compiuto 800 km in meno della Mercedes, che ha lavorato tantissimo – con il motore 2014 – sui pochi talloni d'Achille che ancora aveva: la trazione e il cambio. Mi sembra che abbiano ottenuto risultati eccezionali, pur senza avere ancora montato né le gomme morbide né gli aggiornamenti al motore. Probabilmente dalle prove di Barcellona cominceremo a vedere le vetture in veste definitiva. E anche i veri rapporti di forza.

Sarà solo un duello Ferrari-Mercedes?
Non sottovaluterei gli altri avversari. Per esempio abbiamo assistito a una Red Bull con grossi problemi di affidabilità: ha percorso solo 700 km, mentre la sorella minore Toro Rosso ne ha fatti il doppio. Mi viene da pensare che quest'ultima squadra abbia lavorato con il motore 2014, mentre il team numero uno si sia già avventurato a provare i propulsori 2015. Anche la Williams per ora ha lavorato soprattutto sull'affidabilità, o comunque per incamerare dati su un tracciato che non fa parte del Mondiale, ma serve solo per lo sviluppo.

La scorsa settimana, nell'intervista che ci ha rilasciato, Mauro Forghieri ha dato la colpa delle difficoltà Ferrari alle scarse abilità di Alonso da collaudatore. Tu che il pilota spagnolo lo conosci bene, per averlo lanciato con la tua squadra, sei d'accordo con lui?
Ho sempre detto che quando il 18enne Alonso girava in Minardi, le sue valutazioni tecniche corrispondevano alle telemetrie. Quando faceva un tempo dopo aver apportato delle modifiche alla macchina, i tecnici sapevano che per fare meglio avrebbero dovuto lavorare loro. E uno di questi tecnici si chiamava Simone Resta, che ora è proprio in Ferrari. Credo che Fernando non sia peggiorato da allora, anzi, lo ritengo tuttora il miglior pilota in Formula 1.

Quindi questa rivoluzione tecnica a Maranello è stata un errore?
Non direi, anzi, la apprezzo. Ho sempre sostenuto che in Ferrari ci sono gli uomini che la possono fare risorgere, ma bisogna farli lavorare e dar loro fiducia. Probabilmente il nuovo corso è ricominciato. Vettel ha portato le metodologie di lavoro della Red Bull, che non ha vinto per caso quattro titoli mondiali, e questo è un arricchimento per la squadra. Ricordo che lui vinse la sua prima gara con l'ex Minardi, appena diventata Toro Rosso, quindi ha delle qualità che gli permettono di esprimere il meglio anche da una macchina non al top. Detto ciò, non credo che le passate debacle della Ferrari fossero da attribuire al pilota, ma alla confusione tecnica.

Ora Alonso è in McLaren e la sua avventura sembra iniziata nel peggior modo possibile. Come la vedi?
Ripensiamo a quanto accadde l'anno scorso quando tutti i team portarono in pista per la prima volta i nuovi motori: non fecero molta più strada dei 350 km percorsi oggi dalla McLaren, al debutto del propulsore Honda. Detto questo, sono in grossa difficoltà, in particolare sulla parte elettrica e sul Kers, e l'avevano ammesso già dopo le prove al banco di luglio e agosto scorsi. Fernando non aveva altre scelte e deve credere nelle possibilità di questa McLaren, anch'essa in fase di rinascita dopo essere stata saccheggiata di tecnici. Ma il telaio, costruito su un motore particolarmente compatto, mi sembra avveniristico. Se saranno capaci di rendere più affidabile il propulsore Honda, faranno parlare di loro.