L'UEFA squalifica Tavecchio
L'Uefa ha squalificato per sei mesi il presidente della FIGC Carlo Tavecchio giudicando di stampo razziste le sue frasi sui mangiabanane rese nel corso della recente campagna elettorale per la presidenza della federazione. Kyenge: «In Europa non si scherza».
ROMA - L'Uefa ha squalificato per sei mesi il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio Carlo Tavecchio giudicando di stampo razziste le sue frasi sui mangiabanane rese nel corso della recente campagna elettorale per la presidenza della federazione. Tavecchio non potrà partecipare alle commissioni Uefa e non sarà presente al congresso a marzo 2015 ma potrà rappresentare la Figc in campo internazionale anche per le gare degli azzurri.
TAVECCHIO: ACCETTO PER CHIUDERE CONTENZIOSO - Il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, in merito al procedimento avviato dalla Uefa «ha preso atto della proposta formulata dall'Ispettore Disciplinare della Uefa e ha deciso di accettarla al fine di evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la Uefa e la Figc per un lungo periodo e che si sarebbe potuto risolvere solo davanti al Tas per stabilire se la Uefa fosse competente ad intervenire su questa materia, stante l'avvenuta archiviazione di un analogo procedimento da parte della Procura Federale». Lo scrive la Federcalcio in una nota ufficiale.
«Il Presidente Tavecchio ha dunque aderito alla proposta dell'Ispettore Disciplinare della UEFA, il quale ha chiesto che Tavecchio si astenga dal partecipare al Congresso della Uefa in programma il 24 marzo 2015 e si astenga altresì dal partecipare o dal farsi nominare in eventuali Commissioni Uefa per un periodo di sei mesi. Tavecchio si è poi impegnato con la Uefa ad attivare in Italia una speciale iniziativa in favore dell'integrazione, come del resto aveva annunciato già in occasione della presentazione del suo programma. La definizione così concordata tra il Presidente Tavecchio e l'Ispettore Disciplinare della Uefa è stata recepita dalla Commissione Disciplinare con una formale decisione che pone fine al procedimento».
KYENGE: PAROLE PESANO - La sospensione decisa dalla Uefa nei confronti di Carlo Tavecchio dimostra che «In Europa non si nasconde la testa sotto la sabbia, non si minimizza». Lo dice l'euro-deputata Pd ed ex ministro Cecile Kienge: «Aldilà della misura della sanzione, la Uefa, dopo l'archiviazione del caso da parte della Figc, ha riaffermato un principio: quelle di Tavecchio furono frasi razziste, e per questo da sanzionare. In Europa - prosegue l'on. Kyenge - non si nasconde la testa sotto la sabbia, non si minimizza, le parole hanno un peso, le cose si riconoscono e si chiamano con il loro nome».
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