Mourinho: «Italia, continua con Prandelli»
Lo Special One ha spezzato una lancia a favore del dimissionario ct azzurro, invitando le parti a ripensarci. Sul Brasile invece il concetto è chiaro: «potevano essere eliminati dal Cile, invece sono ai quarti perché è una squadra solida e compatta, anche se non spettacolare».
RIO DE JANEIRO – «Prandelli ha fatto un bel lavoro. Ha raccolto i cocci di una squadra dopo il disastro dei mondiali in Sudafrica e ha portato l’Italia a disputare un grande Europeo, raggiungendo la finale persa contro la Spagna». Così Jose' Mourinho, nel suo ormai abituale appuntamento su Yahoo-Eurosport Italia, ha preso le parti dell’ex ct azzurro, dimessosi dopo il fallimento della spedizione brasiliana. «Non dimentichiamo – ha continuato il tecnico portoghese - che l’Italia non vince nessun trofeo internazionale, tra club e nazionale dal 2010, un tempo lunghissimo per una nazione tradizionalmente forte come quella italiana, e quindi probabilmente il problema è legato a tutto il movimento calcio, non imputabile solo a Prandelli. Lui ha iniziato un lavoro che corretto, il giusto mix tra gioventù ed esperienza. Ma evidentemente qualcosa nello spogliatoio deve essersi rotto e queste cose riesce a capirle solo chi ci vive abitualmente dentro».
BRASILE PUÒ ARRIVARE FINO IN FONDO - «Potevano essere eliminati prima dei rigori, ma hanno saputo reagire e anche se non sono una squadra spettacolare sono ai quarti di finale». Il manager del Chelsea apre poi una dovuta parentesi dedicata ai padroni di casa. Il Brasile presenta in squadra diversi calciatori di Mourinho, Ramires, Oscar, Willian ed anche l’ex David Luiz, ed è per questo che dal portoghese arriva un messaggio di speranza per il prosieguo del torneo: «È una squadra che ha un atteggiamento di grande controllo, poco rischio e una fiducia molto grande che giocatori come Neymar o qualcun altro, tipo Oscar e Hulk, possano fare gol o assist - dice Mou-. Non è una squadra con la magia che tutti i brasiliani vogliono o che gioca un calcio di grande qualità, ma una squadra compatta e molto ben organizzata difensivamente, che ha a centrocampo giocatori come Gustavo, Ramires, Paulinho, tutti giocatori di gran corsa e recupero, poi i 4 dietro e Oscar e Hulk sulle fasce sono giocatori che lavorano tanto per le squadra. Non stiamo parlando di una squadra magica o bella da vedere, ma competitiva: poteva perdere all'ultimo secondo con Pinilla, poi ha vinto ai rigori. Qualche volta sono momenti come questi che cambiano il corso della competizione, per questo penso che il Brasile possa arrivare fino in fondo».