18 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Calcio - Serie A

Silvio Berlusconi è tornato: «Voglio un Milan di nuovo protagonista»

Il presidente onorario rossonero, in visita ufficiale per la prima volta a Casa Milan, è sembrato carico come ai bei tempi: «La sala coppe è troppo piccola, dobbiamo costruirne un’altra per quelle future».

MILANO - È apparso emozionato, carico, energico come ai bei tempi, ed è forse questa la notizia più bella ed incoraggiante per i tifosi milanisti. Silvio Berlusconi, alla sua prima visita ufficiale nella neonata Casa Milan ha parlato di tutto, da Inzaghi a Seedorf, passando per Balotelli, ma il messaggio più importante rivolto al mondo rossonero è «l’imput categorico: il Milan deve tornare protagonista in Italia, in Europa e nel mondo. A questo proposito, ho detto a mia figlia che la Sala Coppe sembra troppo piccola e di provvedere ad aggregarne un'altra per le coppe future».
Non esattamente le parole che ci si potevano aspettare da un proprietario intenzionato a lasciare.

INZAGHI L'HO VISTO DETERMINATO E AFFAMATO  - Inevitabile l’argomento nuovo allenatore, con Filippo Inzaghi, già virtualmente nominato, ma ancora in attesa del battesimo ufficiale: «L'ho visto molto determinato e affamato di vittorie – ha affermato Berlusconi - assolutamente coerente con tutto ciò che vogliamo sia il Milan, una squadra che scenda in campo per vincere, affrontando lealmente gli avversari, divertendo il pubblico facendo spettacolo».

MERCATO TUTTO DA SCOPRIRE – Silvio Berlusconi non è entrato nel dettaglio delle strategie di mercato, ma ha lasciato aperti spiragli significativi per l’irrequieto popolo rossonero: «Ci sono diverse possibilità che stiamo valutando sul mercato, approfittando del fatto che dovremo giocare solo il campionato, speriamo di poter mettere in campo l'anno prossimo una squadra che possa iniziare un nuovo ciclo. Vogliamo inoltre un Milan forte che abbia giocatori giovani per poter durare, italiani e possibilmente lombardi. E poi c’è una grande aspettativa in tutti noi per quanto riguarda i giocatori del '96, '97 e '98 che abbiamo coltivato e fatto crescere in casa, tra cui abbiamo dei potenziali campioni».

E BALOTELLI? – Il numero uno rossonero, si sa, non è mai stato un grande estimatore di Mario Balotelli, colpevole – secondo il presidente onorario – di giocare troppo lontano dalla porta per essere un attaccante. Ebbene, senza entrare troppo nel merito, Berlusconi ha lasciato intendere che Super Mario non è poi così sicuro di restare al Milan: «Penso che possa anche rimanere, a patto però che impari a fare il centravanti».
Con un insegnante come Filippo Inzaghi, forse sarebbe il caso di metterlo alla prova.