Olimpiadi 2020, Alemanno a Monti: Questo no cambia lo sviluppo di Roma
Il progetto avrebbe messo nella Capitale ben 9,8 miliardi di finanziamenti, di cui 4,300 miliardi di investimenti pubblici e ben 5,5 miliardi di investimenti privati. Gran parte di queste risorse per completare la dotazione infrastrutturale della nostra Città
ROMA - «L'inattesa decisione del Consiglio dei Ministri di non appoggiare la candidatura di Roma Capitale a sede dei XXXII Giochi Olimpici e dei XVI Giochi Paralimpici del 2020 ci costringe a modificare profondamente le prospettive di sviluppo della nostra città». Lo scrive il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nella lettera inviata oggi al presidente del consiglio, Mario Monti.
Il problema infrastrutturale rimane con il Giubileo del 2025 - «Il nostro progetto, che Lei in più occasioni ha giudicato in termini molto positivi, - sottolinea il sindaco - avrebbe messo in moto nella Capitale ben 9,8 miliardi di finanziamenti, di cui 4,300 miliardi di investimenti pubblici e ben 5,5 miliardi di investimenti privati. Gran parte di queste risorse - quasi 9 miliardi - sarebbero servite, non per gli impianti sportivi e gli eventi olimpici, ma per completare la dotazione infrastrutturale della nostra Città che, da decenni, cerca di risolvere numerosi nodi urbanistici connessi al problema della mobilità».
Il venir meno di «questo potente volano economico», continua Alemanno «lascia sul tappeto due grandi problemi». «Il primo è quello di far convivere la vita quotidiana di una grande metropoli con il ruolo di Capitale della Repubblica, con tutte le funzioni e i costi che da questo status istituzionale inevitabilmente derivano. Il secondo problema è quello di dover comunque affrontare una scadenza epocale che non può essere né rinviata, né revocata: quella del Giubileo del 2025».