9 settembre 2024
Aggiornato 16:30
Il Governo dice no alla candidatura della Capitale alle Olimpiadi

Roma 2020, il Pdl chiede la convocazione di Monti alle Camere

La Russa (Pdl): Governo ha poco coraggio, sono deluso. Non si vive di pane e banche. Meloni (Pdl): Un danno di immagine dell'Italia nel mondo. Bossi: Se Roma vuol tenersi Alemanno se lo tenga. Casini (Udc): Motivazioni di Monti tutt'altro che peregrine

ROMA - Il Pdl ha chiesto la convocazione del Presidente del Consiglio Mario Monti in Parlamento per motivare la decisione del Governo di non sostenere la candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020.
«Il presidente Monti riferisca in Parlamento il prima possibile sul mancato sostegno del governo alla candidatura di Roma e dell'Italia alle Olimpiadi 2020. Sarebbe stato un evento unico che non avrebbe rappresentato uno spreco di denaro, ma una vera e propria opportunità di investimento e crescita per Roma e per l'Italia intera. Non solo. Avrebbe portato anche uno sviluppo infrastrutturale e sarebbe stata una vetrina per un Paese come il nostro che vive soprattutto di turismo. E' una decisione- ha dichiarato il senatore Stefano de Lillo - che non riusciamo a comprendere. Un'occasione persa».
«La decisione del Governo Monti di rinunciare a sostenere la città di Roma ad ospitare le Olimpiadi del 2020 ha il gusto amaro tipico delle grandi occasioni perdute. La Capitale avrebbe potuto vivere una stagione di coesione e sviluppo e l'Italia intera avere un grande ritorno d'immagine e nuovi strumenti per favorire l'occupazione. Le paure dell'esecutivo, comprensibili, potevano invece trasformarsi in misure attive atte a garantire un sistema d'investimenti capaci di produrre positività e non trasformarsi in un boomerang. D'altra parte il governo tecnico - ha fatto eco dalla Camera la deputata Beatrice Lorenzin - dovrebbe proprio garantire la presenza di elementi qualitativi capaci di gestire in modo efficiente investimenti così importanti».

Gelmini (Pdl): Non potevamo permettercele - «Peccato questa rinuncia, per Roma e per l'Italia, ma non potevamo permettercelo, non ne siamo ancora fuori. Facciamocene una ragione». Lo ha detto l'ex ministro Pdl Mariastella Gelmini, commentando lo stop del Governo alla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020.

Bossi: Se Roma vuol tenersi Alemanno se lo tenga - «Se Roma se lo vuole tenere, se lo tenga». Così il leader della Lega Umberto Bossi ha replicato ha chi gli chiede se il Carroccio chiede le dimissioni di Gianni Alemanno dopo la bocciatura della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 da parte dell'esecutivo.

Lo Presti (Fli): Evitato rischio clientele e affarismo - «Al presidente del Consiglio Mario Monti non è mancato, come scrivono stracciandosi le vesti gli esponenti del Pdl, il coraggio nel dire «no» all'appoggio governativo alla candidatura di Roma per le olimpiadi del 2020. Bisogna, invece, dare atto al premier di aver voluto evitare che, in una fase di crisi, il Paese corresse il rischio di ricadere in una spirale di clientele ed affarismo che purtroppo ha caratterizzato di recente altre grandi opere pubbliche». È quanto dichiara in una nota Nino Lo Presti, deputato di Futuro e libertà.

Crosetto (Pdl): Decisione Monti dolorosa ma da rispettare - «La decisione di Monti può essere dolorosa per molti, ma è tanto sofferta, immagino, quanto degna di rispetto. Se il Paese ha bisogno di austerità ne ha bisogno a 360 gradi. Ci saranno voci dissonanti e polemiche nei prossimi giorni. Io penso che alla fine l'investimento olimpico si sarebbe compensato con i ritorni monetari e d'immagine, ma il momento è di tale drammaticità che non me la sento di criticare Monti». Lo ha dichiarato il deputato del Pdl, Guido Crosetto.
«Ora però, con la stessa determinazione, sarebbe opportuno colpire i vari tempi dello sperpero di risorse pubbliche - ha aggiunto- partendo da università, facoltà e corsi di laurea non giustificati ed allargando alle centinaia di opere pubbliche in sospeso, agli enti ed alle società improduttive ed avendo il coraggio di affrontare il tema della produttività del comparto pubblico, prevedendo premi e sanzioni».

Calderoli: Candidatura di Roma sarebbe stata un'overdose - «Sono lieto del no espresso da Monti alle candidatura alle Olimpiadi di Roma: in un momento di crisi come quello attuale questa candidatura sarebbe stata come l'ultima fatale overdose per un tossicodipendente». Lo ha affermato in una nota il coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli.
«Resto ancora di più stupito però - ha proseguito - dal masochismo che ogni giorno dimostra il Pdl: Monti ha letteralmente preso a calci Alemanno, ha fatto a pezzi con le sue manovre l'elettorato del Pdl, Berlusconi ormai è costantemente sotto sequestro nella aule giudiziarie, questo Governo rivela ogni giorno di più il suo vero volto di Governo di sinistra e loro continuano a sostenerlo e a ripetere quanto bravo sia Monti! Ma insomma, un poco di dignità: ribellatevi al vostro carnefice!».

Casini (Udc): Motivazioni di Monti tutt'altro che peregrine - Il Governo ha preso una decisione «seria» sulle Olimpiadi, portando «motivazioni tutt'altro che peregrine». Lo ha detto il leader Udc Pier Ferdinando Casini conversando con i cronisti alla Camera. «Erano tutti a favore delle Olimpiadi, ma bisogna essere onesti: le motivazioni di Monti sono tutt'altro che peregrine e dimostrano grande serietà. Monti aveva due strade: dire un facile o un no difficile. Ha scelto la serietà».

Fava (Sel): No di Monti è una scelta saggia - Sinistra e libertà apprezza il no del Governo alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020, «Monti ha fatto una scelta saggia», commenta in una nota Claudio Fava, membro della segreteria nazionale del partito di Nichi Vendola.
«Dopo aver chiesto agli italiani di tirare la cinghia per colpe non loro, indebitare il Paese per i giochi olimpici sarebbe stato un azzardo incomprensibile», osserva Fava, «sopratutto alla luce - aggiunge - dell'inettitudine amministrativa e politica mostrata dall'amministrazione Alemanno per una nevicata».

Saltamartini (Pdl): E' il governo del «non coraggio» - «Questo è il Governo del non coraggio». E' quanto ha dichiarato la deputata Barbara Saltamartini, vicepresidente del Gruppo del Pdl alla Camera.
«Oggi è una brutta giornata non solo per Roma, ma per tutta l'Italia. La scelta del professor Monti di non formalizzare la candidatura della Capitale per le Olimpiadi 2020 non solo non è assolutamente condivisibile, ma pone seriamente l'interrogativo su quali siano - a questo punto - le tanto sbandierate iniziative di carattere strategico per favorire la crescita e lo sviluppo, posto che le stesse Olimpiadi sarebbero state una grande opportunità di crescita economica e volano per attrarre risorse ed investimenti anche internazionali», ha aggiunto.

La Russa (Pdl): Governo ha poco coraggio, sono deluso - La decisione del Governo sulle Olimpiadi è «deludente», l'esecutivo ha avuto «poco coraggio». Lo ha detto il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa: «Il no del governo Monti alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020 non mi piace e mi lascia profondamente deluso. Rinunciare ad un evento così importante per il rilancio del nostro Paese è una occasione persa, che dimostra il poco coraggio da parte di questo governo ed uno stato di soggezione che appartiene ad una logica tecnica alla quale non ci possiamo piegare. Non si vive di solo pane e banche».

Meloni (Pdl): Un danno di immagine dell'Italia nel mondo - «Il no del governo Monti alla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020, è un danno considerevole all'immagine della nostra nazione nel mondo, in termini di credibilità, solidità e coesione». E' quanto ha dichiarato in una nota il deputato del Pdl, Giorgia Meloni.
«Mi domando - ha aggiunto - come sia possibile chiedere a un qualsiasi investitore internazionale di credere nell'Italia se un governo chiamato a rilanciare la nostra economia decide di bloccare una candidatura forte, autorevole e condivisa da tutte le istituzioni. I giochi avrebbero rappresentano una grande occasione di crescita e sviluppo economico, per guardare al futuro con ottimismo. L'Italia ha perso oggi un'irripetibile opportunità».

Perina (Fli): Scelta dolorosa ma progetto debole - «La scelta di Monti sulle Olimpiadi di Roma del 2020 è di responsabilità e prudenza. Evidentemente i molti interrogativi sulla candidatura, sollevati per primi dal Gruppo di Futuro e Libertà, non sono stati chiariti e hanno dettato una decisione dolorosa per il mondo dello sport e per la città di Roma, ma probabilmente inevitabile». Lo afferma in una nota la deputata di Fli, Flavia Perina. «Dieci giorni fa in una conferenza stampa alla Camera, con Claudio Barbaro e Umberto Croppi avevamo cercato di lanciare un'operazione trasparenza su queste Olimpiadi, ma purtroppo il nostro appello è caduto nel vuoto. Ci si è limitati a organizzare un pressing con pagine a pagamento sui giornali, evitando di sciogliere i veri nodi della questione: la necessità di discontinuità con grandi eventi precedenti (dalle Olimpiadi invernali ai Mondiali di nuoto) che hanno generato più inchieste giudiziarie che benefici per il mondo dello sport e per le città».