19 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Sognando il 2020

Roma olimpica compie 50 anni

Quelle del 1960 furono le Olimpiadi di Livio Berruti. Da domani il via alle celebrazioni al Campidoglio, con un occhio alla candidatura

ROMA - Celebrare i 50 anni con un occhio al 2020. E' quello che accadrà da stasera e fino all'11 settembre a Roma, in occasione della ricorrenza delle Olimpiadi tenute nella capitale nel 1960, quando con una serie di iniziative volute per ricordare, fatti, eventi e personaggi dei Giochi di mezzo secolo fa, si cercherà anche di proporre una nuova immagine vincente per la corsa all'assegnazione di quelli del 2020.

Le celebrazioni scatteranno stasera dal Campidoglio, con una cerimonia che vedrà presenti anche diversi campioni che segnarono con le loro imprese le Olimpiadi del 1960, dall'oro del pugilato Nino Benvenuti, all'astista statunitense Donald Bragg, all'oro ungherese (ma nel 1964) della pallanuoto Andras Bodnar, fino a Giancarlo Peris, l'ultimo tedoforo ai della diciassettesima Olimpiade, che accenderà simbolicamente il braciere olimpico. A conclusione dell'iniziativa verrà proiettato il film documentario 'La grande Olimpiade', diretto dal regista Romolo Marcellini.

Quelle del 1960 furono le Olimpiadi di Livio Berruti, l'atleta italiano vincitore della medaglia d'oro nei 200 metri, di Wilma Rudolph, oro su 100, 200 e 4x100 femminili, ma soprattuto di Ababe Bikila, l'etiope che vinse correndo a piedi nudi la maratona (corsa di notte nel suggestivo percorso disegnato attraverso la città eterna). Le Olimpiadi di Roma segnarono poi la nascita di Cassius Clay (poi Muhammad Alì), oro nel pugilato, il più grande sportivo di tutti i tempi, per quello che ha rappresentato dentro e fuori dal ring. La scherma italiana si esaltò con le imprese di Edoardo Mangiarotti, mentre nella vela fece notizia l'oro di Costantino, all'epoca principe di Grecia.
Furono quelle purtroppo anche le Olimpiadi di Enemark Knud, il ciclista danese morto in ospedale dopo essere crollato a terra in gara per effetto delle anfetamine.

Indimenticabili anche le gare del concorso di lotta grecoromana disputate nel magnifico scenario della Basilica di Massenzio. E poi il nuoto alla piscina del Foro Italico. La stessa utilizzata poi nel 1994 e poi ancora nel 2009 per i Mondiali di nuoto, non tanto per rispettare la tradizione, quanto per incapacità organizzative, con contorni di inchieste e scandali che hanno travolto amministratori, politici e organizzatori stessi.