28 marzo 2024
Aggiornato 23:30
Mondiale 2010

A Baires le lacrime dei tifosi

Solo in pochi resistono fino al termine della partita. Al quarto gol, se ne sono andati centinaia alla volta

BUENOS AIRES - Migliaia di argentini non sono riusciti ad assistere alla sconfitta finale della loro squadra del cuore ai Mondiali e a rimanere incollati davanti allo schermo gigante issato nel centro di Buenos Aires prima della fine del match contro la Germania. Radunati in piena Avenida 9 de julio, soprannominata «il viale più largo del mondo», per vedere la partita, al terzo gol tedesco, gli argentini hanno cominciato a disertare la piazza, spesso con le lacrime agli occhi, e a piegare e a riporre le bandiere negli zaini. Al quarto gol, se ne sono andati centinaia alla volta.

«I giocatori hanno dato il tutto e per tutto ma non erano ben diretti: (il commissario tecnico Diego) Maradona ha sottovalutato la Germania», ha sentenziato Toti Gimenez, 53 anni, circondato da migliaia di fa venuti ad assistere alla partita da questo schermo gigante. «Quello che abbiamo appena visto, è la realtà: fino ad oggi avevamo giocato con squadre facili», ha aggiunto, mentre la moglie, con la maglietta blu e bianca, piangeva stringendosi i figli fra le braccia.

«La Germania ha giocato bene, è normale che abbia vinto», ha dichiarato Juan Rezzi, 20 anni. Accanto a lui, un'amica, Genesis Aragon, 18 anni, con il volto truccato con i colori dell'Argentina, è d'accordo. «Ma noi siamo con l'Argentina, nella buona e nella cattiva sorte», ha aggiunto.

Avvolto in una bandiera argentina da capo a piedi, Victor Rodriguez, 60 anni, ha così commentato. «La difesa non ha fatto pressione, era assente. La Germania era un rivale duro ma noi non valevamo 4-0. I due Paesi sono stati quasi sempre allo stesso livello.» Solo una manciata di argentini ha cantato fino alla fine: «Vamos, vamos Argentina, vamos, vamos a ganaaaar...» Intorno, dei venditori ambulanti si aggiravano fra i fan scombussolati, portando centinaia di piccole bandierine rimaste invendute.