25 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Mondiali 2010

Gioca l'Italia: tutto il Paese davanti alla tv

Strade svuotate. In milioni davanti agli schermi di casa e nei bar. Si ripete come ogni quattro anni, un rito collettivo

MILANO - Gli azzurri campioni del mondo fanno il loro esordio nei mondiali del Sudafrica e gli italiani si incollano davanti alla televisione. Poco importa se sulle frequenze Rai o quelle a pagamento di Sky, se in alta definizione su uno schermo al plasma da 50 pollici o su un vecchio 14 pollici con il tubo catodico: dalle 20 di oggi i nostri connazionali sono già schierati davanti alla tv per seguire l'attesissimo esordio della squadra guidata da Marcello Lippi che tra circa mezz'ora, a Città del Capo, affronterà il Paraguay.

In tutto il Paese gli uffici si sono svuotati con qualche mezz'ora di anticipo e la gente è rapidamente ritornata nelle proprie case dove ha dato appuntamento a parenti e amici per godersi la partita in compagnia o si è assiepata nei tantissimi locali che trasmettano la partita su grande schermo nella speranza di poter gioire tutti insieme. Aria condizionata o ventilatori accesi, bibite fresche, cena veloce o pizza (magari fatta consegnare a domicilio) da consumarsi, distrattamente, sul divano con l'occhio puntato sui propri beniamini che giocheranno sotto la pioggia dall'altra parte del mondo.

Le vie e le piazze della metropoli, come quelle dei piccoli centri, sono già semivuote e chi vi si aggira è un ritardatario che accellera il passo per arrivare davanti alla tv prima del calcio d'inizio. Chi svolge servizi di pubblica utilità si è rivolto al collega che odia il calcio per essere sostituito mentre chi non c'è riuscito si è organizzato con una radiolina o si è messo d'accordo con un amico che al telefono gli ricostruirà quasi in tempo reale le azioni salienti.

Si ripete insomma, come ogni quattro anni, un rito collettivo che, a differenza di quanto avviene per il Campionato, viene celebrato più o meno da tutti, comprese molte donne e i bambini che questa sera andranno a letto più tardi, perché «la Nazionale è sempre la Nazionale». Non mancano i riti scaramantici, il bandierone azzurro tirato fuori dalla cantina e le «trombe» da stadio, pronte per essere esibite e suonate in caso di vittoria.

Scettici o fiduciosi, disillusi o speranzosi, gli italiani non mancheranno di sostenere la «loro» Nazionale, magari tifando più per la squadra che per l'allenatore, e comunque vada tra patemi d'animo e imprecazioni per 90 minuti di fibrillazione costante. La stessa che avranno i circa 1.200 italiani che già assiepano le tribune del «Green point stadium» della capitale legislativa del Sudafrica. Una macchia d'azzurro che si aggiunge agli abiti colorati indossati dal pubblico africano.

Se si vince bene, altrimenti da stasera gli italiani daranno libero sfogo alla polemica calcistica che di solito non risparmia niente e nessuno. In ogni caso, domani negli uffici, sui mezzi pubblici e al bar, l'argomento principe saranno gli azzurri, appuntamento fisso e irrinunciabile fin da questa prima partita.