19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
«Altro che rimpianit»

Leonardo: il Milan è ancora in lotta per lo scudetto

L'allenatore rossonero: «Il nostro stimolo è ricerca del gioco». Domani Cagliari-Milan

MILANO - Il Milan ha «gli stessi rimpianti» che hanno tutte le altre squadre, ma se nella lotta per lo scudetto la squadra rossonera, con la Roma e la capolista Inter sono racchiuse in 3 punti, ha osservato l'allenatore Leonardo, «non si può certo dire che noi siamo rassegnati». Dopo avere messo insieme 2 punti nelle ultime 3 partite, il Milan è sembrato però la squadra più in difficoltà delle tre, anche per via dell'incredibile sequela di gravi infortuni che si è abbattuta sui rossoneri.

«La possibilità c'é ancora ed è lì, l'abbiamo creata e costruita noi, se siamo qui ci sarà un perché», ha detto oggi Leonardo nella conferenza stampa tenuta alla vigilia di Cagliari-Milan, in programma domani alle ore 15 al Sant'Elia per la trentaduesima giornata del campionato di Serie A. «Siamo in grado di ripetere quello che abbiamo fatto fino ad ora. Ci restano 7 partite e 6 settimane per lavorare, l'Inter rischia di doverne giocare 13, la Roma ha la Coppa Italia. Quindi a noi non resta altro da fare che approfittare al meglio delle possibilità che abbiamo».

Il Milan, in pratica, deve pensare innanzi tutto a se stesso. «Puoi giocare bene o male, ma per quello che stiamo facendo noi ci sentiamo in grado di fare sette ottime partite, poi vediamo cosa succederà», ha detto Leonardo. «Rimpianti li hanno tutte le squadre. Il nostro grande stimolo è il gioco, è sempre stato così si è cercato di giocare sempre bene, la ricerca è quella, è sulla partita. Non penso al calendario, io penso solo al Cagliari e non per scaramanzia, ma perché è semplicemente la linea giusta. Noi dobbiamo cercare di fare solo il nostro dovere, ovvero una prestazione al nostro livello con i giocatori che abbiamo a disposizione». Perché gli assenti sono tanti, ma a Leonardo non piace piangere: «Sono successe tante cose e purtroppo tutte insieme, da Beckham a Nesta, Pato, Mancini, Kaladze, Inzaghi. Non è un problema psicologico, questi sono fatti e bisogna trovare soluzioni subito e andare a giocare le partite. Noi abbiamo giocato male solo a Parma, nelle altre abbiamo sempre lottato e siamo sempre in partita. Sono ottimista, ritroveremo anche la qualità del gioco, che, sommata a questo spirito, mi fa pensare che possiamo migliorare le nostre prestazioni».

Leonardo, poi, teme molto il Cagliari: «Mi piace perché è una squadra che gioca e cerca sempre di imporsi, ha caratteristiche chiare. Può venire fuori una partita aperta, interessante». Chiusura dedicata a Ronaldinho e alla nazionale brasiliana. «E' normale che dietro a lui ci sia un movimento che lo vuole ai Mondiali, perché nel suo caso si va oltre al giocatore, è un simbolo», ha detto Leonardo. «Capisco però anche la posizione del ct Carlos Dunga, che ha ha fatto degli esperimenti ed ha formato un gruppo. Ronaldinho dal canto suo ha commesso degli errori ed ha pagato restando un anno fuori dalla nazionale. Ma per quello che io vivo oggi, posso dire che lui sta molto bene». E di Leonardo possibile futuro ct della Selecao? «Parlerò di futuro quando sarà più importante del presente».