Il Coni chiede il risarcimento a Rebellin
«Danni all'Italia, al Coni e all'intero movimento nazionale»
ROMA - Il Coni ha avviato un'azione risarcitoria nei confronti di Davide Rebellin per il «danno» che la positività al doping del ciclista «ha prodotto all'Italia, al Coni e all'intero movimento sportivo nazionale». Lo fa sapere una nota del comitato olimpico nazionale, che stamani, ottemperando ai dettami del Cio, ha chiesto a Rebellin di restituire la medaglia d'argento conquistata alle Olimpiadi di Pechino 2008, il diploma relativo alla gara macchiata dal ciclista azzurro ed i 75mila euro del premio in denaro deliberato dalla Giunta Nazionale del Coni. Rebellin è stato privato del suo secondo posto per positività al Cera, l'Epo di nuova generazione. «Il Procuratore Nazionale Antidoping, Ettore Torri, che aveva aperto un fascicolo nei confronti dell`atleta sin dalla prima comunicazione della positività da parte del Cio, si sta attivando per quanto di sua competenza», conclude la nota del Coni.
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