29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
L’esperto risponde

Le alternative all’aspirina per fluidificare il sangue

Il dottor Carlo Maggio a Diario Salute TV: «E’ importante seguire una dieta antiinfiammatoria e consumare spezie salutari come la curcuma»

L’Aspirina è un farmaco che ha una storia secolare ed è utilizzato da moltissimo tempo per la prevenzione di ictus, infarto e tutte quelle situazioni caratterizzate dalla formazione di trombi – spiega il dottor Carlo Maggio, medico chirurgo specializzato in cardiologia. I trombi sono degli agglomerati di sangue, di coaguli e di piastrine che inizialmente e fisiologicamente servono per arrestare eventuali emorragie. Tuttavia, si possono formare su vasi malati e arrestare il flusso di sangue. Se ciò avviene a livello cardiaco, si può avere un infarto. Questo è il motivo per cui l’Aspirina viene adoperata spesso per prevenire trombi, infarto e ictus.

L’utilizzo dell’aspirina per l’apparato cardiocircolatorio
«I dosaggi di Aspirina che adoperiamo con la finalità di inibire l’aggregazione delle piastrine e quindi la formazione di trombi, è decisamente bassa. Normalmente per l’influenza utilizziamo dosaggi di Aspirina intorno ai 300-500 mg. Nel caso della formazione dei trombi, per fluidificare il sangue – come viene detto volgarmente – utilizziamo mediamente 75-100 milligrammi. Tuttavia, anche dosaggi così bassi, su soggetti predisposti a problemi gastro enterologi potrebbero essere mal tollerati.

Non sempre si può ricorrere a sostanze alternative
«Si può ricorrere a sostanze alternative ma dipende qual è il problema. In un paziente che ha avuto un ictus utilizzare l’Aspirina è fondamentale e sostituirla potrebbe essere molto pericolosa. Per cui quando la sostituiamo perché non è tollerata, si deve ricorrere ad altri farmaci».

L’importanza degli omega-3
«Se volessimo ridurre l’ipercoagulabilità del sangue in soggetti che non sono del tutto malati, ma hanno una predisposizione possiamo utilizzare qualcosa di alternativo come, per esempio, gli omega-3. Si tratta di acidi grassi polinsaturi che fanno molto bene alla salute. Quindi non tutto il grasso è dannoso all’organismo. Molti studi hanno dimostrato che l’utilizzo di omega-3 può ridurre l’incidenza dell’Alzheimer. Quindi per mantenere le nostre facoltà cognitive dovremmo pensare a un’integrazione con gli omega-3».

La dieta antinfiammatoria
«Per ridurre la coagulabilità del sangue si può anche seguire una dieta antinfiammatoria perché alcuni alimenti infiammano il nostro organismo. Tra questi ci sono i 4 bianchi: lo zucchero, la farina raffinata, il sale e il latte. Tali cibi scatenano un’infiammazione. Non quella classica a cui siamo abituati con rossore, bruciore ecc. ma quella più subdola che si chiama infiammazione cronica silente sistemica. È quindi importante ridurre il consumo dei 4 bianchi, delle carni processate e delle fritture a favore di alimenti ricchi di omega-3 come il salmone, la frutta secca con guscio e semi oleosi. Importante è anche l’apporto di frutta e l’utilizzo delle spezie come la curcuma su cui abbondano gli studi scientifici che mostrano un potente effetto antinfiammatorio e grandi vantaggi per la salute», conclude il dottor Maggio.