Un’altra donna muore dopo aver mangiato al fast food
La nota catena di fast food britannica ha rivelato che c’è stata una seconda morte, anch'essa probabilmente dovuta agli allergeni presenti in un prodotto da loro venduto. Al via le indagini
A quanto pare i cibi venduti dalla catena di fast food Pret a Manger hanno qualche problema. È infatti la stessa direzione aziendale a dare l’annuncio che è stata avviata un’inchiesta per far luce sulla morte di una seconda cliente, che sarebbe deceduta dopo aver consumato un panino denominato ‘super-veg rainbow flatbread’ (super vegetariano arcobaleno) o, come invece ritengono, uno yogurt. Come nel caso della 15enne Natasha Ednan-Laperouse, morta per shock anafilattico a causa degli allergeni presenti nel pane che aveva mangiato, il problema risiedeva nelle lacune dell’etichetta, che non riportata tutti gli ingredienti – e dunque l’eventuale presenza di allergeni.
La seconda vittima
A morire per quella che pare sia stata un’allergia fulminante, o shock anafilattico, è stata la signora Celia Marsh, di 42 anni e residente a Melksham, nella contea inglese del Wiltshire. Anche lei, come Natasha, avrebbe consumato un panino e uno yogurt (sulla carta, privo di lattosio) acquistati in un ristorante di Pret a Manger. Il decesso sarebbe avvenuto a fine 2017, ma se n’è avuta notizia soltanto ora. Al momento non è chiaro se a causare la morte per shock allergico sia stato il panino o lo yogurt, e difatti è in atto un rimpallo di responsabilità tra Pret a Manger e l’azienda produttrice Coyo.
Dopo il primo caso
A seguito della morte della giovane Natasha, avvenuta nel 2016, i vertici di Pret a Manger avevano assicurato che le etichette dei loro prodotti sarebbero state aggiornate e rese complete ne dichiarare ingredienti e possibili allergeni. Tuttavia, la seconda vittima fa pensare che vi sia stato qualche altro problema.
Le accuse
Pret a Manger ‘accusa’ la ditta produttrice dello yogurt che è il loro prodotto a essere responsabile della tragedia – un portavoce di Prtet a Porter avrebbe dichiarato che a seguito di successivi test dell’azienda e di due autorità indipendenti si sarebbe scoperto che lo yogurt privo di latticini Coyo conteneva invece tracce di proteine del latte. Naturalmente l’azienda Coyo nega che possa essere stato il loro yogurt la causa del decesso. Quale che sia la verità, i parenti della signora Marsh, dopo aver mantenuto un «dignitoso» silenzio dopo l’improvvisa e inaspettata morte di Celia, hanno dichiarato che «vogliono risposte sul perché [lei] sia morta dopo aver pranzato con la sua famiglia». I vertici di Pret a Manger hanno risposto: «Le nostre più sentite condoglianze vanno alla famiglia e agli amici di Celia Marsh, e cercheremo di aiutarli in ogni modo possibile».
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