20 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Herpes mortale

Che cos’è il male che ha colpito Marco Bocci? L’herpes cerebrale può colpire chiunque e avere gravi conseguenze

L’encefalite erpetica, o herpes cerebrale, che ha colpito Marco Bocci prende il via da un semplice herpes labiale, o simplex. È raro ma può colpire chiunque con gravi conseguenze. I sintomi e le cure

Herpes labiale o simplex
Herpes labiale o simplex Foto: Cherries | shutterstock.com Shutterstock

L’attore Marco Bocci ha vissuto un dramma, scaturito da una banale infezione. Lui, infatti, come accade a milioni di persone ha sviluppato un herpes labiale (provocato dal virus herpes simplex di tipo 1 o HVS-1). Ma, quelle fastidiose bolle che si formano sulle labbra, e che in genere non danno più di tante preoccupazioni, invece hanno pensato bene di causare un male ben più pericoloso, che è costato a Bocci il ricovero in ospedale.

L’herpes cerebrale
Il male che ha colpito Marco Bocci è in sostanza una ‘degenerazione’ dell’herpes simplex di tipo 1, ed è chiamato herpes cerebrale, o encefalite erpetica perché va a intaccare il cervello. Per questo motivo può provocare sia gravi danni cerebrali che la morte. È un fatto piuttosto raro, ma non eccezionale. In sostanza avviene una migrazione del virus dalla sede in cui si è duplicato (in questo caso le labbra) al cervello. Il transito si ritiene avvenga attraverso il nervo olfattivo, per giungere al cervello, dove può avere conseguenze anche gravi.

Chi colpisce l’herpes cerebrale
La degenerazione dell’herpes labiale in herpes cerebrale si può presentare a ogni età. Tuttavia, è noto manifestarsi con più frequenza nei bambini con meno di tre anni, come primo esordio dell’infezione o negli adulti con più di 50 anni, per mezzo di un’infezione ricorrente – che è poi quella che caratterizza il virus dell’herpes che, una volta contratto, rimane nel corpo per sempre, e ogni tanto si risveglia.

I sintomi dell’herpes cerebrale
L’herpes cerebrale si presenta con sintomi tipici. La diagnosi è quella di una encefalite necrosante acuta temporale che esordisce a seguito di un’infezione primitiva o ricorrente. Dopo l’incubazione, l’esordio avviene in meno di 48 ore con febbre a 40 °C accompagnata in genere da cefalea o mal di testa, disturbi del linguaggio e della memoria, problemi comportamentali. Se non presa in tempo, la malattia – poiché intacca il cervello – è causa di stati confusionali, convulsioni, paralisi e in ultima istanza anche il coma.

Causa genetica
Come accennato l’herpes cerebrale è un fatto piuttosto raro, ma non impossibile. Dietro a questa degenerazione dell’herpes simplex pare possa esserci una predisposizione genetica – termine che dice tutto e niente in realtà. L’HSV-1 infatti colpisce gran parte della popolazione, tuttavia la maggioranza non sviluppa l’herpes cerebrale. In alcuni pazienti, però, pare siano state rilevate nel sistema nervoso centrale delle mutazioni in quattro differenti geni implicati in quella che sarebbe l’immunità innata contro l’HSV-1. Questi sarebbero i geni che codificano per UNC-93B e per il recettore 3 Toll-like. Oltre questi, sarebbero coinvolti anche geni che codificano per i fattori di trascrizione STAT-1 e per NEMO.

Le cure
Allo stato attuale, poiché trattasi di un virus e, al contrario dei batteri, esistono pochi se non nulli trattamenti efficaci, l’unica opzione è il ricorso a farmaci come l’acilclovir, che viene somministrato in via intravenosa. Il trattamento deve essere somministrato non appena si sospetti l’infezione, confermata da una diagnosi. Tuttavia, e purtroppo, il decorso della malattia è in genere drammatico e per chi sopravvive spesso vi sono postumi piuttosto gravi. Attualmente, il tasso di mortalità è del 20% delle persone che sviluppano la malattia.