25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Un virus da cui stare alla larga

Virus dell’herpes B, pericoloso e mortale per l’uomo. Il caso di Brian

Brian Lee si è preso un virus dalle scimmie che è letale nel 70% dei casi. Il suo dramma con un corpo che sta diventando insensibile giorno per giorno

Malato in ospedale - Immagine rappresentativa
Malato in ospedale - Immagine rappresentativa Foto: Unchalee Khun | shutterstock.com Shutterstock

C’è un virus poco conosciuto che trasmettono le scimmie: è il virus dell’herpes B. Nei primati, questo virus è innocuo ma negli esseri umani, quando non provoca numerosi e gravi danni, risulta mortale nel 70% dei casi. A esserlo preso è un signore di 60 anni del Texas, Brian Lee, che lavorava presso il Texas Biomedical Research Institute, e veniva in contatto con le scimmie presso il laboratorio. Lui era l’addetto al nutrimento degli animali e alla pulizia delle gabbie, ma nonostante si proteggesse con tuta e occhiali appositi, questo non è bastato.

I danni del virus
Come accade per altri batteri e virus che convivono pacificamente negli animali, questo quando colpisce gli uomini risulta estremamente virulento e dannoso. L’herpes virus di tipo B provoca la morte se non trattato in tempo, e causa un’infiammazione del cervello e del midollo spinale che portano alla paralisi.

Il contagio
Nell’estate del 2008, dieci anni fa, Brian stava pulendo un recinto con una pompa dell’acqua. Uno schizzo gli è finito negli occhi, e da qui pare sia iniziato il suo incubo. In seguito all’accaduto, si è sottoposto a esami medici che, il 19 agosto di quell’anno, hanno confermato che era stato infettato dal virus dell’herpes B. Subito dopo la scioccante notizia, Brian è stato ricoverato in ospedale, dove ha trascorso 6 giorni collegato a una flebo e sottoposto ad altri test prima che gli fossero prescritti farmaci antivirali e fosse poi dimesso.

La vita dopo il contagio
Come ha raccontato Brian ai media locali, da quel giorno la sua vita non è stata più la stessa. A partire dal suo viso, il corpo ha iniziato gradualmente a intorpidirsi e divenire insensibile. Come se dentro non vi scorresse più il sangue. Questo, che lui ha definito un incubo che peggiorava di giorno in giorno, ha reso la sua vita surreale, un vero inferno. Ha anche vissuto giorni d’angoscia dalla diagnosi, in quanto gli era stato detto che la maggioranza delle persone muore pochi giorni dopo il contagio.

L’herpes virus B, malattia trasmissione e sintomi
Secondo le statistiche il virus dell’Herpes B uccide circa il 70% dei pazienti a meno che non vengano trattati immediatamente. Si ritiene sia trasmesso dalle scimmie macaco. A complicare le cose è il fatto che spesso non si sa che le scimmie trasportano questo virus, dato che a loro non dà sintomi di sorta. Sebbene l’infezione nell’uomo sia estremamente rara, il caso di Brian fa capire che non è impossibile, anzi. Il virus, secondo quanto riportato dal CDC, fu scoperto nel 1932. Allora ci furono 50 casi umani documentati, di cui 21 fatali. La trasmissione del virus, nella maggior parte dei casi è causata da morsi o graffi di animali, ma anche da materiali contaminati che vengano a contatto con ferite o feriscano la persona. Ora si sa che ci si può infettare anche con del liquido contaminato, per esempio attraverso gli occhi (come capitato a Brian e a uno scienziato morto nel 1997). A essere più a rischio sono i veterinari e coloro che vengono in qualche modo in contatto con le scimmie. Il virus dell’herpes-B non muore subito una volta fuori dall’ospite, ma si ritiene possa sopravvivere per ore sugli oggetti, in particolare se sono umidi. L’incubazione in media dura circa un mese, ma ci sono casi in cui la malattia insorge in soli tre giorni.
I principali sintomi sono: vesciche nel sito di esposizione al virus, intorpidimento o prurito nel luogo dell’infezione, dolori simili a quelli dell’influenza, febbre, brividi, mal di testa persistente, affaticamento, scarsa coordinazione motoria, difficolta e mancanza di respiro. Se non trattato in tempo, il virus si replica e raggiunge il sistema nervoso centrale, causando numerosi danni. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti muore anche se trattata. Tra le cause più comuni di morte vi è l’insufficienza respiratoria, con paralisi, che inizia negli arti inferiori e si sposta verso l’alto. I pochi sopravvissuti hanno spesso danni cerebrali duraturi. Contro l’herpes B non esiste vaccino.