16 agosto 2025
Aggiornato 12:30
Cancro al colon

Scovare il tumore al colon senza colonscopia ma con il respiro. La scoperta made in Italy

Una ricerca italiana è riuscita a dimostrare come un test del respiro possa essere una valida alternativa alla colonscopia nell’identificare il cancro al colon

Scovare il tumore al colon senza colonscopia, con il test del respiro
Scovare il tumore al colon senza colonscopia, con il test del respiro Foto: Christo | Shutterstock Shutterstock

Se esiste un modo per curare efficacemente il cancro al colon quello è intervenire al primissimo stadio. Per farlo bisognerebbe sottoporsi con una certa frequenza agli esami di screening ma pochi di noi amano farsi fare una colonscopia e proprio per questo si evita non è insolito che un paziente eviti di fare approfondimenti diagnostici. Ma tutto questo, forse, potrebbe cambiare grazie a una nuova ricerca condotta proprio nella nostra penisola: ecco di cosa si tratta.

Basta respirare
Uno studio che ha coinvolto un team dell’Università di Bari potrebbe rivoluzionare per sempre la diagnostica del cancro del colon retto. La ricerca si basa sul fatto che in presenza di un tumore si possono trovare delle tracce anche nel sangue e queste, a loro volta, passano anche attraverso gli alveoli polmonari. Questo significa che il nostro respiro potrebbe dirci se siamo affetti da una neoplasia.

Non solo inquinamento
Gli scienziati si stavano occupando, da tempo, della qualità dell’aria e delle emissioni dell’Ilva di Taranto e alcune rilevazioni venivano effettuate per mezzo di un palloncino. Ma, a loro avviso, anche respirare in un dispositivo simile – un po’ come avviene per i test per l’alcolemia – permette di identificare la presenza di un cancro. «Se il sangue – spiegano i ricercatori - reca i segni di una patologia, questi si trasferiscono nel respiro. Abbiamo rimarcato questo concetto ovviamente già noto e applicato per diverse diagnosi. L'idea nuova è stata quella di utilizzare lo stesso principio per diagnosticare questa tipologia di cancro. Abbiamo applicato al respiro lo stesso approccio che abbiamo utilizzato per identificare le emissioni dell'Ilva, o quelle del traffico».

I primi risultati
Durante i test, effettuati su persone malate, ben 80 di queste sono state diagnosticate grazie a un semplice palloncino. Questo significa che il metodo potrebbe sostituire efficacemente la colonscopia, riducendo anche i costi di sanità pubblica – specie quando lo screening dà esito negativo. L’intuizione è venuta ai professori Gianluigi De Gennaro e Altomare. Il paziente, in pratica, deve solo respirare attraverso un tubo e il proprio respiro finisce all’interno di una macchina che lo analizza. Lo strumento necessario è piccolo quanto un forno a microonde e ha tutte le carte in regola per rivoluzionare la diagnostica del tumore al colon retto.

Una diagnosi con un semplice respiro
«Tutto nasce dallo studio e analisi di composti organici volatili presenti nell’ambiente. Abbiamo rilevato che la presenza di queste sostanze nell’espirato umano può avere un grande valore diagnostico. Quindi, abbiamo deciso di dare un contributo alla diagnostica clinica per individuare malattie croniche con questa metodologia. In questo ambito si sviluppa la diagnosi attraverso l’analisi del respiro. Abbiamo raggiunto questi risultati partendo da alcune ricerche nel campo di chimica dell’ambiente e qualità dell’aria», conclude il professor De Gennaro. Il progetto è partito nel 2009 grazie a un finanziamento erogato dalla Regione Puglia. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul British Journal of Surgery.