29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Carboidrati e mortalità

“Fake news”, la pasta allunga la vita di 4 anni. Non è vero

Come ‘inventarsi’ una notizia traendo conclusioni personali da una ricerca scientifica. La pasta non allunga la vita

Pasta
Pasta Foto: Nitr | shutterstock.com Shutterstock

E’ uscita in questi giorni su alcuni media – e riportata da Google News – la notizia che mangiare pasta allunga la vita di ben 4 anni. Ma leggendo meglio la notizia, e soprattutto quello che è lo studio originale – da cui sarebbe stato dedotto che la pasta allunga la vita – si scopre che in realtà la ricerca dice altro ma, soprattutto, non dice affatto che la pasta allunga la vita. Semmai, si parla dell’influenza sulla mortalità (e sulla eventuale longevità) delle diete ricche o povere di carboidrati.

Pasta o che altro?
La dott.ssa Sara B Seidelmann e i colleghi ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston hanno condotto uno studio dal titolo più che eloquente: ‘Dietary carbohydrate intake and mortality: a prospective cohort study and meta-analysis’ (Assunzione di carboidrati nella dieta e mortalità: uno studio prospettico di coorte e una meta-analisi) in cui si analizzano gli effetti di una dieta povera, ricca o con moderata assunzione di carboidrati. Il tutto rispetto al favorire l’apporto di grassi rispetto ai carboidrati. Nello specifico, come scrivono i ricercatori sulla rivista The Lancet Public Health: «Diete povere di carboidrati, che limitano i carboidrati a favore di un maggiore apporto di proteine ​​o grassi, o entrambi, sono una strategia di perdita di peso molto diffusa. Tuttavia, l’effetto a lungo termine della restrizione dei carboidrati sulla mortalità è controverso e potrebbe dipendere dal fatto che i carboidrati alimentari vengano sostituiti da grassi e proteine ​​a base vegetale o animale. Abbiamo mirato a studiare l’associazione tra assunzione di carboidrati e mortalità». Come vedete, non si parla di pasta ma di carboidrati.

Carboidrati, non pasta!
Certo, la pasta è fatta di carboidrati, se vogliamo. Ma, come detto, nella ricerca non si dice per nulla che la pasta fa bene o che allunga la vita. Per cui le conclusioni presentate da alcuni media italiani forse sono state dettate da una ‘personale’ passione per la pastasciutta. Sì, perché le conclusioni di questa ricerca sono queste (e non altre): «Sia il consumo a basso contenuto di carboidrati (<40%) che il consumo elevato di carboidrati (> 70%) hanno aumentato il rischio di mortalità rispetto a un’assunzione moderata». Questo scrivono davvero i ricercatori. E, bada bene, un’assunzione elevata di carboidrati fa male e fa morire prima, anziché il contrario.