28 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Udito e Alzheimer

Non ignorare mai questo sintomo uditivo: potrebbe essere l’anticamera della demenza

Secondo un medico britannico i problemi uditivi potrebbero rappresentare la spia della demenza. L’intervista rilasciata al quotidiano Express

Problemi dell'udito e Alzheimer
Problemi dell'udito e Alzheimer Foto: Africa Studio | Shutterstock Shutterstock

Al solo sentir parlare di demenza vengono subito i brividi. Si tratta di una serie di disturbi – della quale il più temibile è l’Alzheimer – che possono provocare una grave difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, alterazioni dell’umore, difficoltà a trovare le parole giuste e confusione mentale. Ciò che più contraddistingue tali disturbi, però, è la comparsa pressochè silenziosa seguita da una rapida progressione e declino cognitivo. Proprio per tale motivo è necessario intervenire al più presto, qualora si presentino i primi sintomi. E secondo alcuni scienziati ce ne sono alcuni totalmente insospettabili, ecco quali sono.

Un sintomo sconosciuto
Si pensa alla demenza quando un soggetto comincia a presentare problemi di memoria, quando ricorda vagamente anche le cose che ha fatto per anni, quando dimentica dettagli importanti della propria vita o non riesce più a formulare bene un discorso. Nessuno, tuttavia, associa la patologia a sintomi ben più comuni come l’alterazione dell’udito. Ma c’è un motivo ben preciso per iniziare a farlo.

Il 24% di rischio in più
Secondo una recente ricerca, le persone che hanno un’anomala perdita dell’udito hanno il 24% in più di sviluppare la malattia di Alzheimer. Più l’udito fa cilecca, maggiore è il rischio di sviluppare questa condizione cerebrale. Per tale motivo, secondo l’audioprotesista Mike Scott, è assolutamente necessario far controllare orecchie e udito almeno una volta l’anno. «Individuare precocemente la condizione potrebbe aiutare a prevenire problemi futuri», ha dichiarato il medico a Express.co.uk.

Fai più controlli possibile
«Bisognerebbe controllare le orecchie una volta all'anno - forse di più se possibile - per verificare la presenza di cera, infezioni, grumi ed eventuali protuberanze», spiega Scott, della società di consulenza acustica Hearing Aid Solutions, a Carmarthen, nel Galles. «Se sospetti un accumulo di cera e non intervieni, diventi incline alle infezioni dell'orecchio a causa della mancanza di flusso d'aria, e ovviamente avrai la perdita dell'udito».

La verifica dell’udito
«Anche la verifica dell'udito è molto importante. Vogliamo che le persone trattino le loro orecchie come i loro occhi. La differenza tra perdita della vista e perdita dell'udito è che la perdita della vista è evidente. Puoi letteralmente vedere che non stai vedendo qualcosa, giusto? La perdita dell'udito è diversa. Se non hai sentito qualcosa, come avresti potuto saperlo?», continua Scott.

Perché se c’è una perdita dell’udito si rischia l’Alzheimer?
Le indagini che tentano di comprendere la causa dell’associazione sono ancora in corso, tuttavia gli scienziati ritengono che un cambiamento cerebrale può indurre anche un’anomalia uditiva. «Quando la parte del cervello che si occupa dell'udito diventa tesa, può cambiare il modo in cui il cervello è strutturato - e può anche essere correlato alla malattia di Alzheimer», concludono i ricercatori.