26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Prevenzione del diabete

Ecco perché una ciotola di porridge o una fetta di pane di segale possono prevenire il diabete

Un recente studio pubblicato sul The Journal of Nutrition ha evidenziato come alcuni tipi di alimenti, se consumati quotidianamente, possono ridurre notevolmente il rischio di contrarre il diabete

Prevenzione del diabete con i cibi integrali
Prevenzione del diabete con i cibi integrali Foto: artem evdokimov | Shutterstock Shutterstock

Prevenire l’insorgenza del diabete è possibile modificando l’alimentazione, secondo un nuovo studio appena pubblicato sul The Journal of Nutrition. La soluzione deriverebbe da azioni semplici e, tutto sommato relativamente gustose, che possono essere, per esempio, una tazza di porridge  o una fetta di pane integrale. Ecco il tipo e la quantità di alimenti che possono aiutare le persone a rischio, a evitare di incappare in pericolose malattie metaboliche come il diabete.

Cereali
Uno dei motivi per cui il porridge potrebbe contribuire a prevenire il diabete di tipo 2 è il fatto che contiene cereali utili alla nostra salute. Specie se questi sono integrali e quindi non raffinati. Tra i migliori alleati del nostro benessere ricordiamo l’avena, il frumento, la segale, il riso o il miglio. Grazie a questi semplici e antichissimi alimenti, si può assistere a una riduzione del 34% della probabilità di incappare in questa temibile patologia.

Meno alimenti raffinati
In ogni caso i ricercatori ricordano che mangiare alimenti non raffinati sia particolarmente benefico per la nostra salute. «I nostri risultati sono in linea con i consigli dietetici, che raccomandano la sostituzione di alimenti contenenti farina bianca per i cereali integrali», ha dichiarato il professor Rikard Landberg, della Chalmers University of Technology di Göteborg (Svezia).

Tutti gli studi lo confermano
«Quando si parla di cereali integrali, i risultati della ricerca sono chiari. Tra i numerosi studi che sono stati fatti, in vari gruppi di persone in tutto il mondo, non c'è stato un solo studio che abbia mostrato effetti negativi sulla salute», spiega Landberg.

Lo studio
Durante lo studio gli scienziati hanno preso in esame per quindici anni oltre 55mila persone di età compresa fra i 50 e i 65 anni. Inizialmente tutti i volontari allo studio hanno dovuto compilare degli approfonditi questionari che fossero in grado di descrivere attentamente il loro tipo di dieta e, soprattutto, il tipo e la quantità di cereali consumata ogni giorno.

La giusta quantità
Dai risultati è emerso che le persone che consumavano cereali in maggior quantità – minimo 50 grammi al giorno – equivalente, appunto, a una tazza di porridge o una fetta di pane di segale, erano quelli che avevano un minor rischio di sviluppare il diabete. D’altro canto, le quantità minime e massime sono molto diverse da paese a paese. «Se dividevi i partecipanti americani in 4 gruppi, il gruppo che ne mangiava di più sarebbe stato allo stesso livello del gruppo che ne mangiava di meno in Danimarca. In Europa, la Scandinavia mangia di più, la Spagna e l'Italia il minimo», spiegano gli scienziati.

Maschi e femmine
A seconda del sesso, vi erano però delle differenze in termini di riduzione del rischio. I maschi che consumavano la più alta quantità di cereali integrali al giorno, assistevano infatti a una riduzione delle probabilità di sviluppare il diabete del 34%, rispetto a chi ne mangiava poco. Per le donne, invece, la riduzione del rischio si attestava intorno al 22%.

11% in meno a porzione
Dallo studio è anche emerso che per ogni porzione di cereali integrali (16 grammi), i partecipanti di sesso maschile potevano veder ridotto il rischio di diabete di tipo 2 dell’11%, mentre le donne del 7%. Nulla si sa, però, del motivo per cui le donne beneficiano in minor misura di tali vantaggi.