19 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Rimedi per l’epilessia

Epilessia, arriva un microchip impiantato nel cervello che previene gli attacchi

Un nuovo dispositivo, messo a punto da alcuni scienziati inglesi, potrebbe dire addio per sempre agli attacchi epilettici

Un microchip nel cervello per impedire gli attacchi epilettici
Un microchip nel cervello per impedire gli attacchi epilettici Foto: allstars | Shutterstock Shutterstock

Forse a breve avremo a disposizione una soluzione altamente innovativa per prevenire gli attacchi epilettici. Direttamente dal mondo della nanotecnologia, infatti, arriva un chip elettronico in grado di rilevare la tempesta elettrica tipica dei soggetti epilettici. Il dispositivo è dotato di un avanzatissimo sistema che blocca la crisi sul nascere. Ecco i risultati riportati sulla rivista scientifica Science Advances.

Un impianto microscopico
L’idea, nata da alcuni scienziati dell’Università di Cambridge, prevede l’utilizzo di un piccolo microchip spesso due volte un capello umano che verrebbe impiantato nel cervello. Se i risultati – più che soddisfacenti – verranno confermati, entro due anni saranno molti i pazienti che potranno avere a disposizione il dispositivo che gli permetterà di condurre una vita come tutte le altre persone.

I farmaci non bastano
Molte delle persone che soffrono di epilessia sanno che spesso i farmaci non sono sufficienti per evitare che le crisi epilettiche insorgano. Per questo motivo alcuni scienziati inglesi hanno ideato un sistema che fosse in grado di bloccarle sul nascere. In pratica il dispositivo rileva la tempesta elettrica del cervello quando sta per scatenarsi un attacco e rilascia una sostanza chimica naturale che impedisce al paziente di avere una crisi.

Prevenzione degli attacchi
I ricercatori sono rimasti particolarmente entusiasti dei risultati ottenuti grazie alla realizzazione del nuovo dispositivo. «Il giorno più emozionante che ho avuto finora nella ricerca è stato quando ho elaborato un concetto che ho trasferito da un disegno su carta a un dispositivo reale che avrei potuto tenere in mano. E questo ha evitato un attacco per la terza volta. Dico la terza volta perché sono sempre uno molto scettico, quindi esitavo a credere ai nostri risultati iniziali finché non lo abbiamo ripetuto un paio di volte», racconta il dottor Christopher Proctor, che ha guidato la ricerca.

Il funzionamento
Come accennato, il chip sfrutta una sostanza chimica presente nel cervello in grado di bloccare le cellule cerebrali che causano un attacco. Il composto viene rilasciato solo nel caso in cui il dispositivo rileva un segnale elettrico anomalo (tipico delle crisi epilettiche). Per poter rendere disponibile tale sostanza viene attivata una pompa ionica che ha il compito di secernere la GABA. Per interrompere un attacco, il sistema richiede meno dell’1% di tale sostanza chimica precaricata nel dispositivo, suggerendo che potrebbe funzionare per lunghi periodi senza necessità di essere ricaricata.

Utilizzi futuri
A detta degli scienziati, i risultati ottenuti potrebbero consentire anche di prevenire i tremori nei soggetti affetti da Parkinson permettono il rilascio di dopamina. D’altro canto la professoressa Ley Sander, direttore medico presso l’Epilepsy Society e professore di neurologia presso l'University College di Londra, ritiene che questa soluzione possa essere considerata il «Santo Graal» della gestione dell'epilessia. «La cosa interessante di questa ricerca è che l'impianto consegna il farmaco direttamente in sede, riducendo al minimo la quantità di medicinale richiesta, il tempo di assorbimento e potenzialmente anche il rischio di effetti collaterali», spiega Sander la quale, tuttavia, richiede cautela. «Continuerei comunque a camminare con cautela. Anche se i ricercatori dicono che il farmaco è un neurotrasmettitore che è nativo per il corpo, l'epilessia è una condizione diversa e i suoi numerosi tipi di crisi rimangono resistenti in modo provocatorio a qualsiasi panacea valida per tutti», conclude Sander.