20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Smartphone e ADHD

Attenzione a smartphone, social e videogame: causano l’ADHD

La sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione è correlata all’uso di dispositivi elettronici, secondo un recente studio. Ecco come riconoscere i sintomi e agire precocemente

Non solo bambini, ma anche i giovani adolescenti possono essere vittime della famosa sindrome ADHD, ovvero il disturbo da iperattività e deficit dell’attenzione. E la causa non risiederebbe né nell’alimentazione né sull’utilizzo di alcuni farmaci come spesso molte persone credono erroneamente. Piuttosto nel largo utilizzo di dispositivi elettronici. I maggiori incriminati sarebbero gli smartphone e i tablet. Peggio ancora se si trascorre molto tempo davanti a videogame.

Un problema serio
La sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione è un disturbo che non va assolutamente preso sottogamba. E tutti i genitori – e adolescenti – dovrebbero cercare di prendere misure precauzionali affinché il proprio figlio non incappi in questo problema. A maggior rischio, secondo quanto dichiarato da un’indagine appena pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Journal of the American Medical Association, sarebbero i bambini e i ragazzi che passano molto tempo davanti a videogame, smartphone, pc e tablet.

Attenzione anche ai social
Lo studio rivela anche situazioni molto preoccupanti per tutti gli adolescenti che usano i social network, le chat, video streaming e inviano molti messaggi di testo, secondo quanto riportato dal team di Leventhal dell'Università della Southern California. Il gruppo di ricerca ha infatti evidenziato che la tecnologia che hanno a disposizione i nostri ragazzi, fornisce stimoli elevatissimi in maniera eccessivamente rapida. E, per di più, lo si usa in continuazione. Gli effetti sul cervello e sul sistema nervoso, a lungo andare, sono devastanti.

Il doppio delle possibilità
Durante lo studio, gli scienziati americani hanno preso in esame un campione di oltre quattromila ragazzi (età media 15 anni) e ne hanno selezionati 2587 che non soffrivano di ADHD. Questi ultimi sono stati poi suddivisi in tre gruppi a seconda dell’uso che ne facevano di 14 diverse piattaforme digitali. Due anni dopo sono state rilevate tutte le nuove condizioni della sindrome. Dai risultati è emerso che chi usava spesso smartphone, pc e tablet aveva avuto il doppio delle possibilità di sviluppare la sindrome, rispetto a chi utilizzava poco i dispositivi digitali. «Possiamo affermare con sicurezza che i teenager esposti a elevati livelli di media digitali hanno un rischio significativamente più elevato di sviluppare sintomi di ADHD in futuro», spiega Leventhal.

I sintomi a cui fare attenzione
I genitori dovrebbero porre molta attenzione alla sindrome da ADHD e dalla digital addiction, entrambe condizioni che possono sviluppare con molta facilità i ragazzi che usano spesso pc e smartphone. E’ essenziale parlarne con un esperto se il proprio figlio comincia a perdere interesse per le normali attività (uscire con gli amici, fare attività fisica, avere un interesse particolare, studiare). Bisogna mettersi anche in allarme se dichiara di non sapere cosa fare se non usa cellulare o pc. Idem se parla continuamente del suo videogame preferito e se tutto il proprio tempo libero lo trascorre davanti a uno schermo. Se non vi è dipendenza o ADHD, il ragazzo può stare anche diverse ora senza prendere in mano uno smartphone e quindi non avere la necessità di controllare notifiche o eventi sui social. Chi soffre solo di ADHD, invece, fa fatica a occuparsi di un compito per più di dieci-venti minuti. Inoltre, non è in grado di ascoltare un discorso che sia abbastanza lungo e ha un rendimento scolastico ridotto. E’ ansioso, eccessivamente impulsivo (anche nel dare le risposte), non attende che gli altri finiscano un discorso, potrebbe avere la mania di toccare continuamente le persone che gli sono accanto (iperattività cerebrale), fa molta fatica a organizzare i suoi impegni (scolastici e non), non riesce a seguire bene le istruzioni che gli altri gli danno e non porta a termine i compiti scolastici. Ma non solo: fa di tutto per evitare di fare i compiti che richiedono troppo sforzo cerebrale, fa le cose in maniera frettolosa, non badando ai dettagli e – spesso – combinando diversi pasticci o rompendo le cose che sta usando a causa della disattenzione. Questi e altri disturbi simili andrebbero segnalati a eventuali esperti che potranno – insieme al genitore – prendere provvedimenti più o meno drastici per limitare l’utilizzo dei dispositivi elettronici.