Tumori, scoperto il meccanismo che permette la formazione di metastasi al cervello
Ricercatori delle Molinette di Torino e di Madrid scoprono il meccanismo che permette la formazione di metastasi cerebrali. Nuovi farmaci in arrivo?
Le metastasi al cervello sono, purtroppo, una conseguenza abbastanza tipica di molte malattie oncologiche. Ma una ricerca condotta da un team internazionale di scienziati, italiani compresi, è riuscita a comprendere quale sia il meccanismo che permette la formazione di tali metastasi. I risultati potrebbero presto portare alla realizzazione di nuove cure.
Tumori a polmoni e seno
I ricercatori sono riusciti a comprendere quale meccanismo risieda dietro la formazione di metastasi cerebrali provenienti dal cancro al seno e al polmone. Secondo quanto emerso recentemente da uno studio condotto dal settore di neuro-oncologia dell’ospedale Molinette di Torino, in collaborazione con i ricercatori del Cnr di Madrid, esisterebbe un fattore molecolare che faciliterebbe la comparsa delle metastasi.
Cellule difensive
Tale fattore molecolare non si troverebbe, però, sulle cellule tumorali ma su quelle del cervello totalmente sane, considerate per lo più una barriera difensiva. Questa incredibile scoperta potrebbe cambiare totalmente il modo di concepire le metastasi cerebrali e dare vita a una nuova terapia farmacologica che, al momento, è considerata totalmente insoddisfacente. Lo studio ha preso in esame 100 campioni di metastasi cerebrali provenienti da interventi di chirurgia. E i risultati hanno evidenziato come i pazienti che avevano l’espressione di STAT3 sugli astrociti reattivi avevano una sopravvivenza molto più breve.
Una complicazione comune
Purtroppo la formazione di metastasi cerebrali è una complicanza abbastanza comune dei tumori solidi, specie del cancro al seno e del polmone. Gli stessi scienziati ammettono che in presenza di tali formazioni, la terapia attuale non è delle migliori e l’unica opzione disponibile è la radioterapia. Ma grazie alla scoperta del meccanismo molecolare, importante per la crescita della metastasi, in futuro si potrà finalmente avere a disposizione una terapia mirata. Prima, però, manca ancora un tassello: riuscire a trovare una molecola che sia in grado di bloccare la STAT3.
Il team di ricerca
Il meccanismo è stato scoperto dal Gruppo di ricerca Neuro-Oncologico del Dipartimento di Neuroscienze dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Riccardo Soffietti. Tale dipartimento è riconosciuto a livello internazionale in qualità di Centro di eccellenza per le Neoplasie cerebrali. Lo studio è stato pubblicato su Nature Medicine.
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