29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Oncologia

E' l'immunoterapia la nuova frontiera contro i tumori del sangue

Torna la Giornata Ail per lotta a leucemie, linfomi e mieloma con la XII edizione. Tutti i perché l'immunoterapia funziona ed è la vera alternativa alla chemio e alla radioterapia

Leucemia e altri tumori del sangue
Leucemia e altri tumori del sangue Foto: SewCream | shutterstock.com Shutterstock

ROMA – Anche per quanto riguarda i tumori del sangue è in atto una vera e propria rivoluzione. Sono infatti sempre più concrete le speranze di disporre di terapie efficaci per le persone colpite da questo genere di gravi patologie. L’immunoterapia e la tecnologia CAR-T negli ultimi anni hanno significato una vera svolta nella lotta contro tumori e cancro. E se per molti tumori ematologici, fino a pochi anni fa, l’unico metodo di cura era la chemioterapia, con significativi effetti collaterali, ora sono disponibili nuovi trattamenti in grado di offrire ulteriori opportunità terapeutiche per i pazienti.

La Giornata per ricordare
L’occasione per ribadire i successi ottenuti dalla ricerca scientifica è la tredicesima Giornata Nazionale per la lotta contro Leucemie, Linfomi e Mieloma promossa dall’AIL e posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Nel 2017, in Italia sono stati diagnosticati complessivamente 31.700 nuovi casi di tumori del sangue. «L’immunoterapia e la tecnologia CAR-T sono progressi importanti e speriamo possano cambiare la storia clinica di diversi tipi di tumore. Oggi l’immunoterapia, che stimola le cellule del sistema immunitario a combattere il cancro, rappresenta un importante passo in avanti nel trattamento della malattia e sta aprendo nuove prospettive – dichiara Sergio Amadori, Presidente Nazionale AIL – Oggi i tumori del sangue, Leucemie, Linfomi e Mielomi, sono sempre più curabili».

Le nuove cure
La CAR-T, Chimeric Antigen Receptor T-cell «è una terapia cellulare e consiste in un prelievo di linfociti T che vengono poi ingegnerizzati in laboratorio in modo che siano in grado di fare 2 cose: riconoscere in modo selettivo le cellule malate e trasmettere al linfocita il segnale di distruggerle – spiega Paolo Corradini, Direttore Dipartimento Oncologia ed Ematologia dell’Università degli Studi di Milano, Direttore della struttura di Ematologia Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e Presidente SIE – Ed è veramente una speranza concreta per quei malati che non rispondono alle terapie convenzionali».

Una nuova strada contro il mieloma multiplo
Passi in avanti nei trattamenti sono stati fatti anche per il Mieloma multiplo, tanto da determinare un miglioramento di oltre il 50% del tasso di sopravvivenza a 5 anni. Risultato ottenuto grazie alla disponibilità di farmaci con nuovi meccanismi d’azione, che hanno migliorato l’efficacia delle terapie diminuendone la tossicità. «Si è aperta una nuova strada. Avere come alleato il sistema immunitario nella lotta contro il tumore è una idea che risale a tanti anni fa ma, fino a non molto tempo fa, mancavano gli strumenti. Ora sono arrivati, suscitando grande entusiasmo nella comunità scientifica – chiarisce Mario Boccadoro, Direttore Divisione Universitaria di Ematologia Città della Salute e della Scienza di Torino – Oggi, sono disponibili gli anticorpi monoclonali che colpiscono specificamente le cellule tumorali e sono già utilizzati nella pratica clinica. Sono in corso di sperimentazione altri anticorpi con doppia specificità o coniugati a tossine».

Anche per i linfomi ci sono risultati significativi
«La ricerca sta procedendo in modo spedito ed è particolarmente attiva nel campo dell’immunoterapia. Ottimi segnali stanno arrivando da diverse molecole in fase avanzata di sperimentazione e dall’impiego della immunoterapia cellulare – sottolinea Maurizio Martelli, associato di Ematologia Università di Roma Sapienza – La chemioterapia e la radioterapia saranno sempre meno utilizzate e si otterranno migliori risultati per la sopravvivenza dei pazienti».

Sognando Itaca
Insieme ai risultati della ricerca scientifica, la Giornata Nazionale è anche l’occasione per presentare la XII edizione di ‘Sognando Itaca’, un’iniziativa di vela terapia dedicata ai pazienti ematologici che ha lo scopo di favorire la loro riabilitazione psicologica e il miglioramento della qualità della vita. L’imbarcazione sta percorrendo il Mar Adriatico: partita da Trieste il 4 giugno approderà a Taranto il 21 giugno. In ogni porto in cui attracca la barca AIL si svolge l’Itaca Day: una giornata durante la quale un gruppo di pazienti, accompagnati da un’équipe medica multi-specialistica, ha la possibilità di vivere l’esperienza di un’emozionante veleggiata.
Infine, come ogni anno, alcuni tra i più illustri ematologi italiani saranno a disposizione di chi ne ha bisogno per fornire risposte e consigli al numero verde ‘Ail - Problemi Ematologici’: 800.226.524 dalle ore 8:00 alle ore 20:00 di giovedì 21 giugno. Tutte le informazioni sulle iniziative e gli incontri promossi dalle sezioni AIL in occasione della Giornata sono disponibili sul sito www.ail.it.

Un anno ricco
«Quest’ultimo anno è stato particolarmente ricco di nuove opzioni terapeutiche – informa Fabrizio Pane, Direttore U.O. di Ematologia e Trapianti, A.O.U. Federico II di Napoli – Infatti sono stati registrati dagli enti regolatori internazionali, quattro nuovi farmaci per la Leucemia mieloide acuta: una nuova formulazione di citosina arabinoside e daunorubicina, due farmaci a bersaglio molecolare e un anticorpo monoclonale coniugato a un chemioterapico». La ricerca, sia per la scoperta di un nuovo farmaco o per un nuovo utilizzo di uno già disponibile, richiede investimenti importanti, che devono essere sostenuti per periodi lunghi, per poter essere sottoposti a tutti i test utili a verificarne efficacia e sicurezza.

La Fondazione GIMEMA, Gruppo Italiano Malattie EMatologiche dell’Adulto
Da oltre 30 anni promuove la ricerca clinica indipendente sui tumori ematologici. «E’ nata per consentire agli ematologi di mettere a punto protocolli condivisi per trattare malattie che non disponevano di una cura. Uno degli obiettivi era migliorare le conoscenze scientifiche e fare in modo di trasferirle anche ai centri meno esperti distribuiti sul territorio italiano, questo per venire incontro alle esigenze di chi è affetto da una Leucemia acuta. Questi pazienti sono particolarmente fragili, quasi sempre ‘non trasportabili’, quindi la diagnosi e l’inizio della terapia devono essere tempestivi, ed è cruciale che tutto venga fatto presto, bene e quanto più vicino possibile al luogo di residenza – spiega Marco Vignetti, Direttore Centro Dati GIMEMA e Vicepresidente Nazionale AIL – AIL contribuisce a finanziare la ricerca del GIMEMA devolvendo ogni anno il 10% delle sue donazioni del 5x1000. AIL sostiene inoltre la ricerca ematologica in Italia attraverso una serie di attività di supporto, svolte dalle 81 sezioni provinciali che, affiancando i centri di cura, consentono di facilitare l’assistenza necessaria ai pazienti arruolati negli studi clinici e alle loro famiglie». Nei prossimi anni è previsto l’arrivo di nuovi farmaci che potranno far fare ulteriori passi avanti; il punto fondamentale per medici e pazienti è renderli disponibili.

Negli anni l’Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma è cresciuta molto e continua a farlo insieme alle sue migliaia di volontari in tutta Italia. «AIL è organizzata in 81 sezioni provinciali e svolge molte attività a sostegno dei pazienti, in particolare: sostenere le Case Alloggio AIL vicine ai Centri di Ematologia, per ospitare i pazienti che devono affrontare lunghi periodi di cura, assistiti dai propri familiari; organizzare il servizio di Cure domiciliari per evitare il ricovero a tutti i pazienti che possono essere curati a casa propria. Il modo più efficace per migliorare la loro qualità di vita - ricorda Sergio Amadori, Presidente Nazionale AIL - realizza scuole e sale gioco in ospedale per consentire ai giovani pazienti di non perdere il contatto con la realtà; finanzia la ricerca scientifica attraverso il GIMEMA; sostiene formazione e aggiornamento di medici, biologi, infermieri e tecnici di laboratorio con borse di studio, prestazioni professionali e contratti di lavoro; promuove seminari per i pazienti per garantire un confronto diretto con gli specialisti del settore e informazioni sempre aggiornate sulla loro malattia. E molto altro ancora».