20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Dormire al buio per stare bene

La luce durante il sonno altera il metabolismo e aumenta la resistenza all’insulina

L’esposizione a una luce, anche tenue, durante le ore notturne e il sonno altera la funzione metabolica e la resistenza all'insulina. Il rischio diabete e non solo

Dormire con la luce fa male
Dormire con la luce fa male Foto: WeAre | shutterstock.com Shutterstock

CHICAGO – Chi può dire di dormire davvero al buio? Forse pochi, perché nelle nostre stanze da letto di luce in realtà ce n’è sempre: che siano quelle che entrano dai lampioni sulla strada, quelle di apparecchi come radiosveglie e simili, lucine varie. E, bada bene, sono ovviamente tutte luci artificiali, non quelle di stelle o luna. Ecco, secondo gli scienziati della Northwestern University Feinberg School of Medicine l’esposizione alla luce durante il sono altera la funzione metabolica e la resistenza all’insulina, direttamente correlata al diabete.

L’impatto sull’insulina
«I nostri risultati preliminari – spiega Ivy Cheung Mason della Northwestern – mostrano che una singola notte di esposizione alla luce durante il sonno ha un impatto acuto sulla resistenza all’insulina. L’esposizione alla luce di notte durante il sonno ha dimostrato di interrompere il sonno, ma questi dati indicano che potrebbe anche avere il potenziale per influenzare il metabolismo».

Lo studio
Per verificare l’impatto della luce artificiale durante il sonno, i ricercatori hanno coinvolto 20 adulti in buona salute di età compresa tra i 18 e i 40 anni. Questi sono poi stati suddivisi a caso (randomizzati) due gruppi: Dark-Dark (DD) o Dark-Light (DL) che sono stati seguiti per un soggiorno di tre giorni e due notti. I partecipanti hanno avuto otto ore di opportunità di sonno ogni notte a partire dall’ora abituale dell’andare a letto determinata da una settimana di actigrafia con il diario del sonno. Il gruppo DL ha dormito con nella stanza una luca pari a <3 lux durante la Notte 1 e poi dormito in una stanza luminosa con 100 lux nella Notte 2. Il gruppo DD, invece, ha dormito nel buio pari a <3 lux in entrambe le notti 1 e 2. Durante le due notti, i ricercatori hanno raccolto la polisonnografia ed eseguito prelievi orali e di sangue per misurare la melatonina.

I risultati
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Sleep, e i risultati dei test di tolleranza al glucosio orale eseguiti in entrambe le mattine dopo il sonno al buio o 100 lux di luce, hanno rivelato che vi erano delle modifiche. I valori della resistenza all’insulina erano significativamente più alti al mattino dopo il sonno alla luce (gruppo DL) rispetto al sonno al buio (gruppo DD). Questo effetto era principalmente dovuto all’aumento dei livelli di insulina per il DL rispetto al gruppo DD. I risultati, secondo gli autori dello studio, mostrano che una singola notte di esposizione alla luce durante il sonno incide acutamente sulle misure di resistenza all’insulina. La resistenza all’insulina è la ridotta capacità delle cellule di rispondere all’azione dell’insulina che trasporta il glucosio fuori dal flusso sanguigno e precede lo sviluppo del diabete di tipo 2, scrivono i ricercatori. «Questi risultati sono importanti dato l’uso sempre più diffuso dell’esposizione artificiale alla luce, in particolare di notte – ha sottolineato la dott.ssa Mason – L’effetto che vediamo è acuto, ma sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se l’esposizione cronica notturna durante il sonno ha effetti cumulativi a lungo termine su funzione metabolica».

Altri autori dello studio sono Phyllis C. Zee, MD, Ph.D., professor and principal investigator; Daniela Grimaldi, MD, Ph.D., assistant professor; Kathryn J. Reid, Ph.D., professor; and Roneil Malkani, MD, assistant professor. All work at Feinberg School of Medicine, in the Department of Neurology.
Lo studio è stato presentato a Baltimora durante lo SLEEP 2018, il 32mo Annual Meeting dell’Associated Professional Sleep Societies LLC (APSS), in collaborazione con l’American Academy of Sleep Medicine and the Sleep Research Society.