18 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Grasso e chili in più

Il glucosio ti fa ingrassare: ecco perché

Scienziati americani hanno scoperto le ragioni alla base della capacità del glucosio di far ingrassare le persone. Un ingrediente presente in moltissimi alimenti che acquistiamo ogni giorno

Il glucosio fa ingrassare
Il glucosio fa ingrassare Foto: Sorratorn Phosida | shutterstock.com Shutterstock

STATI UNITI – Il glucosio (che è sostanzialmente uno zucchero) è noto far ingrassare. Ma come e perché ancora non era chiaro. Ecco perché i ricercatori dell’Università del Texas - Southwestern Medical Center, hanno condotto uno studio in cui si è prima scoperto e poi esaminato i compartimenti specializzati all’interno delle cellule per rivelare il ruolo di una molecola chiamata NAD + nell’accendere i geni che producono le cellule di grasso. In sostanza, si è scoperto perché il glucosio fa ingrassare.

Il glucosio
Lo zucchero glucosio è l’energia che alimenta le cellule, ma al corpo purtroppo piace immagazzinare il glucosio per un eventuale uso successivo. Solo che la presenza di troppo glucosio può contribuire all’obesità e gli scienziati hanno a lungo voluto capire cosa succede all’interno di una cellula, in modo da eventualmente ribaltare l’equilibrio.

Il ruolo di NAD +
Questa molecola, chiamata NAD + (nicotinammide adenina dinucleotide), ha un ruolo ben preciso nelle cellule. E’ presente in tutte le cellule, e si ritiene aiutare a trasferire l’energia tra le molecole. Questa stessa molecola si pensa potrebbe migliorare la salute e rallentare il processo d’invecchiamento, qualora fosse maggiormente prodotta dall’organismo. Ha anche un ruolo nelle patologie neurodegenerative e nel cancro.

L’immagazzinamento del grasso
Per comprendere il perché a un certo punto tendiamo a immagazzinare grasso in eccesso – e dunque ingrassiamo – i ricercatori hanno preso in esame i singoli compartimenti all’interno delle cellule che ospitano NAD + per determinare come queste molecole controllano i geni che sono essenziali per il processo di immagazzinamento del grasso. Questa conoscenza, si ritiene potrebbe aiutare nella lotta a una vasta gamma di disturbi, tra cui disturbi metabolici, malattie neurodegenerative, infiammazione, invecchiamento e cancro. «Questa compartimentazione finisce per avere effetti profondi sull’espressione genica nel nucleo, così come il metabolismo nel citoplasma (la sostanza gelatinosa al di fuori del nucleo della cellula) – ha spiegato il dottor W. Lee Kraus, autore senior – Abbiamo scoperto che questi processi giocano un ruolo chiave nella differenziazione delle cellule grasse e nelle cellule tumorali».

E’ compartimentato
«Il pensiero precedente in questo campo era che il NAD + era uniformemente distribuito nelle cellule e si muoveva liberamente tra diversi compartimenti subcellulari – sottolinea Kraus – In realtà è compartimentato: ci sono pool nucleari e citoplasmatici separati di NAD + i cui livelli cambiano in determinate condizioni cellulari».
«Considerare i livelli di biosintesi NAD + separatamente piuttosto che nella loro totalità ha contribuito ad aumentare la comprensione della biologia coinvolta – aggiunge il dott. Keun Ryu autore principale dello studio – Il nostro studio fornisce una nuova comprensione della biologia di NAD +». I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Science. In definitiva, agire sulla molecola NAD + potrebbe invertire il processo di immagazzinamento del glucosio e l’aumento del grasso ponderale. Nel frattempo, se non vogliamo ingrassare, stiamo alla larga dai prodotti che contengono glucosio, specie sotto forma di sciroppo – basta leggere le etichette.