26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Succhiatori di sangue e malattie

Vampiri: le zanzare quando hanno sete bevono il nostro sangue

Le malattie trasmesse dalle zanzare sono in aumento, e a facilitare la diffusione è la scoperta che questi insetti mordono non solo per deporre le uova, ma anche per dissetarsi quando c’è siccità

Zanzare
Zanzare Foto: mycteria | shutterstock,com Shutterstock

CINCINNATI – Ci sono periodi in cui le zanzare sono più aggressive e mordaci: uno è quello durante la deposizione delle uova (che, visto il gran numero di presenze, è praticamente sempre) e un altro, che non si conosceva, è quello in cui le zanzare hanno sete – che può per esempio essere un periodo di scarsità di acqua. Già! Le zanzare, come dei piccoli vampiri, si dissetano letteralmente con il nostro sangue. Ecco cosa accade, come scoperto dai ricercatori dell’Università di Cincinnati, negli Usa.

Capire per combattere le malattie
Da qualche anno a ‘sta parte si è assistito a una recrudescenza delle malattie trasmesse proprio dalle zanzare che, oltre a essere sempre più numerose, sono sempre più agguerrite. Ora, i biologi dell’Università di Cincinnati (UC) hanno scoperto che le zanzare femmine mordono non solo per ottenere le proteine ​​di cui hanno bisogno per deporre le uova, ma anche per dissetarsi durante la siccità. Per questo, riporta una nota dell’UC, i ricercatori stanno cercando di scoprire quanto spesso le zanzare devono mordere per rimanere idratate, il che potrebbe aiutare i medici a combattere malattie come la malaria, Zika, dengue, West Nile e altre infezioni trasmesse dalle zanzare. «Ha senso – ha commentato la studentessa di biologia all’UC e coautrice dello studio, Elise Didion – Troviamo i più alti tassi di trasmissione del virus del Nilo Occidentale durante la siccità, perché le zanzare possono utilizzare i pasti di sangue per sostituire l’acqua che perdono».

La triste scoperta
I ricercatori dell’UC hanno condotto uno studio, i cui risultati sono stati presentati prima alla conferenza della Society for Integrative and Comparative Biology e poi pubblicati sulla rivista scientifica Nature Reports. Qui si è dimostrato che il problema punture di zanzare si presenta sia in condizioni di umidità dopo le piogge, quando vi è acqua stagnante in abbondanza – che serve a essere per deporre le uova – sia nei periodi di siccità, quando magari si pensava ci potesse essere un po’ di tregua dalle punture.

Un’arma letale
E’ difficile pensare che un insettino così piccolo possa rappresentare una grande minaccia. Eppure, spiegano i ricercatori dell’UC, proprio a causa delle malattie che portano, «le zanzare sono di gran lunga la minaccia animale più letale per le persone. La sola malaria uccide più di 400mila persone all’anno. Circa metà della popolazione mondiale è a rischio di infezione. E le zanzare portano una miriade di altre malattie fatali o debilitanti, tra cui la febbre gialla, la dengue e l’encefalite. Negli Stati Uniti è noto che le zanzare diffondono virus come il Nilo Occidentale (West Nile), l’encefalite equina orientale e Zika». Ogni nuovo dettaglio sulla loro fisiologia e comportamento potrebbe aiutare le autorità sanitarie a combattere le malattie trasmesse dalle zanzare, ha commentato il professore di biologia dell’UC Joshua Benoit. Questo permetterà «una migliore modellazione per quando si verificano epidemie – aggiunge Benoit – Quando è asciutto, potrebbe essere più facile per una zanzara localizzare un ospite piuttosto che scorte limitate di acqua o nettare». La ricerca sulle abitudini alimentari delle zanzare potrebbe pertanto aiutare i ricercatori a trovare modi per prevenire le malattie trasmesse dalle zanzare.

La scoperta avvenuta per caso
Il gruppo di ricerca stava studiando le zanzare nel laboratorio di biologia, dove adulti di 6 specie (tra cui anche Aedes aegypti) sono stati segregati in grandi scatole a rete in una stanza mantenuta a una temperatura di 28 gradi Celsius. Ogni scatola conteneva una fonte di acqua e nettare e un posto dove deporre le uova per creare un rifornimento costante di campioni di laboratorio. Ma, come spesso accade nel mondo scientifico, la scoperta di un insolito comportamento delle zanzare è avvenuta per caso. Gli studenti dell’UC stavano appunto studiando un gruppo di zanzare Culex pipiens assetate e disidratate quando alcune di queste erano sfuggite da una fiala. «Hanno notato che le zanzare erano insolitamente aggressive – spiega Didion – Tutte stavano cercando di mordere».

Seguono l’anidride carbonica
Se vi siete mai chiesti come fa una zanzara a inseguirvi, anche quando vi muovete, ecco pare che le zanzare siano sensibili all’anidride carbonica contenuta nel respiro animale – spiega la nota UC. Il dottor Didion ha spiegato che lui respira nella loro gabbia a rete al momento del pasto per stimolare i loro appetiti. Benoit ha detto che ciò che sorprende delle zanzare è il modo in cui raramente cercano un pasto di sangue quando hanno abbondante acqua e idratazione. «Normalmente solo il 5 o il 10% delle zanzare femminili si nutrono in qualsiasi momento, a seconda della specie – sottolinea il ricercatore – La disidratazione ha un grande impatto sul fatto che si nutrano normalmente o meno».

Lo studio
Per valutare il comportamento delle zanzare, dopo più di una settimana dall’aver rinchiuso gli insetti nelle scatole a rete, i ricercatori hanno introdotto all’interno un disco con sangue ricoperto di membrana che riproduce un animale o un ospite. I ricercatori hanno poi raccolto le zanzare che si nutrivano di sangue in due occasioni: il giorno dopo che era piovuto e un giorno dopo un periodo di siccità, per vedere quali differenze fisiologiche potevano rilevare nei due gruppi, insieme a zanzare casuali non nutrite che hanno anche campionato. I biologi hanno così scoperto che le zanzare disidratate nel mesocosmo avevano più probabilità di cercare un pasto di sangue rispetto alle zanzare che non avevano sete.

Le implicazioni
I risultati dei test hanno significative implicazioni nello studio delle malattie infettive, come la malaria. Permettono infatti di comprendere come e quando queste si diffondono maggiormente, in base ai tassi di morsi. «Nella mia revisione della letteratura – ha spiegato il professore di scienze matematiche UC Yanyu Xiao – ho scoperto che l’infezione tipica della malattia non era nel periodo estivo, ma in periodi transitori quando i livelli dell’acqua si restringono e i fiori si asciugano». Xiao sostiene che lo studio di questi due modelli dimostra che le zanzare «stanno davvero cercando sangue umano». E, come precisato dal dott. Benoit, non ci vuole molto perché le zanzare si disidratino fino al punto in cui potrebbero cercare un pasto di sangue. «Abbiamo osservato gli effetti comportamentali entro due o tre ore in condizioni di bassa umidità e temperature più alte. Questo stava cambiando completamente il loro comportamento», conclude Benoit. Secondo un altro ricercatore, Christopher Holmes, sapere «come le zanzare reagiscono alla siccità, permette di prevedere meglio quando si vedrà un’epidemia. E’ un passo nella giusta direzione per capire come l’ambiente influisce sulle zanzare».

Altri autori dello studio: gli studenti di UC Emily Jennings e Christopher Holmes, il professore di matematica UC Yanyu Xiao, gli studenti di UC Elise Didion e Gabriela Nine, il collega postdottorato UC Andrew Rosendale e il professore di biologia UC Joshua Benoit, Richard Hagan, Samantha Siler, Jacob Hendershot, Kiaira Elliott, Paula Perez, Alexandre Rizkallah, Miki Watanabe, Lindsey Romick-Rosendale e Jason Rasgon.