19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Allarme trapianti di capelli

Trapianto di capelli, attenzione alle offerte low cost su Internet: si rischia grosso

Gli esperti mettono in guardia dai trapianti di capelli proposti sul web e a basso costo: molti pazienti rischiano cicatrici e soprattutto insuccessi

Calvizie e trapianto di capelli
Calvizie e trapianto di capelli Foto: Africa Studio | shutterstock.com Shutterstock

VERONA – E’ boom di calvizie tra i maschi negli ultimi anni. Sono infatti numerosissimi ormai gli uomini costretti a ‘rasare’ la propria testa per nascondere buchi più o meno estesi nel cuoio capelluto. E così, di pari passo all’aumento di persone che perdono i capelli, le richieste di autotrapianto di capelli degli uomini italiani sono anch’esse in continuo aumento. In quest’ambito, tuttavia, è sempre più diffusa la tendenza ad affidarsi ad agenzie ‘tutto compreso’ che indirizzano i pazienti in Turchia, Albania, Grecia per contenere i costi.

L’allarme degli esperti
«L’anno scorso nel nostro Paese oltre 5 mila persone si sono sottoposte a un trapianto di capelli. Ma si stima che anche alcune migliaia siano coloro che si sono affidati a strutture non specializzate e poco professionali che operano prevalentemente all’estero. A noi arrivano molte complicanze come infezioni da curare per lungo tempo o cicatrici diffuse contro cui poco si può fare». A lanciare l’allarme è il professor Giampiero Girolomoni, Ordinario di Dermatologia e venereologia all’Università di Verona, durante il 93mo Congresso della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse), una delle più antiche società scientifiche europee che in Italia comprende circa 1.300 dermatologi ed è presieduta dal prof. Piergiacomo Calzavara Pinton.

La Mecca dei calvi
I numeri e le statistiche indicano che la nuova Mecca dei calvi è Istanbul. Nella città turca ci sono una miriade di cliniche (se ne stimano circa 300) che offrono un trapianto di capelli a meno di 3mila euro: la metà di quanto richiesto da un intervento eseguito professionalmente da medici in Italia. E il loro numero, visto la massiccia e crescente richiesta di trapianti a basso costo in Italia e nel resto d’Europa, è in continuo aumento. Altre mete, talvolta offerte da pubblicità su emittenti private, giornali o siti Internet offrono trapianti low cost in Grecia e Albania. «Negli ultimi 10 anni il numero di pazienti che richiedeva un trapianto di capelli era molto superiore al numero di chirurghi che potessero soddisfare tale richiesta – spiega il prof. Piero Rosati, chirurgo da più di 30 anni, medico esperto in questi interventi, docente presso l’Università di Ferrara – Così molti medici non qualificati si sono buttati in questa attività, spesso però senza avere competenze chirurgiche, strutture sanitarie e personale adeguati. E lo hanno fatto rispolverando una vecchia tecnica, alla quale è stato dato un nuovo nome, chiamata FUE. I capelli vengono letteralmente ‘strappati’ dalla nuca con appositi strumenti e impiantati nelle aree diradate, possono praticarla anche medici debuttanti nell’autotrapianto di capelli, costa meno di altre tecniche più avanzate, come la FUT. Questo intervento presenta molti fattori negativi – prosegue l’esperto – come miriadi di piccole cicatrici che determinano una importante fibrosi del cuoio capelluto con aspetto ‘a scolapasta’ e con un effetto fortemente negativo sia sui capelli trapiantati che su quelli ancora presenti nella zona donatrice e ricevente. Inoltre, negli ultimi anni si osservano sempre più pazienti che, a distanza di anche meno di 2 anni con tecnica FUE, lamentano caduta di capelli trapiantati oltre che un grave depauperamento dell’area donatrice. E’ quindi una tecnica che, oltre a essere per molti aspetti obsoleta, presenta diversi fattori negativi – aggiunge Rosati – Ecco perché il gold standard delle tecniche di autotrapianto resta la FUT come ribadito da diversi articoli scientifici americani. Un altro problema è il fatto che sempre più pazienti lamentano evidenti cicatrici frutto di prelievi multipli sulla stessa zona, visibili anche con i capelli corti. Purtroppo, la tecnica FUE, prelevando i capelli con una metodica a strappo, li traumatizza notevolmente determinando più basse percentuali di attecchimento e ricrescita».

Le differenze tra le due tecniche
La FUT presenta notevoli vantaggi rispetto alle FUE: infatti offre un maggior numero di capelli trapiantabili, garantisce una percentuale più alta di attecchimento e di ricrescita, è sempre applicabile a ogni tipologia di capello, lascia una cicatrice unica e sottilissima, invece di una miriade di piccole cicatrici. Oltre al fatto che l’intervento chirurgico è più breve e non richiede l’associazione di una terapia farmacologica a vita. «La tecnica FUT, inoltre, rispetto alle tecniche di autotrapianto low cost, richiede una buona esperienza chirurgica e un’equipe specializzata più numerosa, non capita di essere operati da personale non medico né infermieristico quando non addirittura da persone comuni come succede nella FUE all’estero – conclude il prof. Rosati – Certo la FUT ha un costo più elevato, ma è il prezzo da pagare per evitare brutte disavventure e per avere la certezza che la nuova chioma trapiantata resti a lungo sulla testa dei pazienti. Infatti, non è importante quanti capelli vengano impiantati ma quanti attecchiranno, quanti ricresceranno e rimarranno a vita».