18 marzo 2025
Aggiornato 09:00
Vaccini

Obbligo vaccinale, tornare indietro sarà difficile: ma chi si assume la responsabilità?

Beatrice Lorenzin a Bruxelles: 'Chiunque lo facesse se ne assumerebbe la responsabilità'

Vaccinazione
Vaccinazione Foto: Billion_Photos | shutterstockc.om Shutterstock

BRUXELLES – Qualcuno è convinto che, quanto all’obbligo vaccinale, si possa tornare indietro. Dello stesso parere però non è il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che a Bruxelles, parlando con la stampa a margine del ‘Digital Day’, un convegno organizzato dalla Commissione europea sull'economia digitale, ha dichiarato: «Penso che sia veramente difficile tornare indietro», sull'obbligatorietà delle vaccinazioni in Italia, «e chi lo volesse fare se ne assumerà la responsabilità».

Mi hanno ringraziato
«Appena sono entrata in sala - ha detto Lorenzin rispondendo alle domande dei giornalisti - ho avuto almeno dieci persone di diversi Paesi europei che mi hanno ringraziato per la norma che abbiamo fatto» sulle vaccinazioni obbligatorie. «Penso - ha avvertito - che sia veramente difficile tornare indietro e chi lo volesse fare se ne assumerà la responsabilità».

A proposito di epidemie
«Stiamo parlando di una fase in cui l'epidemia non è quella dello scorso anno, ma qui – ha poi aggiunto Lorenzin in riferimento alla vicenda del bambino di 10 mesi di Catania morto dopo aver preso il morbillo probabilmente dalla madre non vaccinata – abbiamo il tema dei buchi vaccinali... Qui c'è una trasmissione da adulti a bambini, ci sono intere coorti 'perse' negli ultimi decenni», ovvero gruppi di persone della stessa età non vaccinate quando avrebbero dovuto esserlo. Bisogna, insomma, evitare i buchi vaccinali. Questo vuol dire mettere in sicurezza una comunità», ha osservato Lorenzin.

La bambina morta a Brescia
Quanto alla vicenda della bambina di Brescia, morta in seguito a un'otite inizialmente non rilevata dai medici e poi degenerata, Lorenzin ha riferito di aver «mandato gli ispettori». «Non sappiamo ancora niente. E' un fatto gravissimo, perché almeno da quello che abbiamo appreso dagli organi di stampa, che sono i primi dati che abbiamo avuto, è un fatto che, anche come genitori, ci lascia tutti sgomenti», ha concluso.