Inquinamento: ecco come modifica il DNA e provoca malattie
Scienziati forniscono prove circa l’alterazione dell’espressione genica causa dall’inquinamento ambientale

Sono anni che scienziati di tutto il mondo evidenziano i gravi danni provocati dall’eccesso di varie forme di inquinamento ambientale. Nonostante ciò, poco è stato fatto per cambiare le cose. Le targhe alterne o la presenza di qualche auto elettrica di certo non ha fatto la differenza. E le previsioni per i tempi futuri sono tutt’altro che positive: si stima che moriranno sempre più persone a causa del particolato che si trova nell’aria che respiriamo. Ora, un recente studio sembra aver dimostrato come fanno le particelle inquinanti a danneggiare il nostro DNA.
Il controllo del DNA
Se pensiamo che il nostro organismo abbia il pieno controllo del funzionamento dei nostri geni, ci sbagliamo di grosso. In realtà sono molte le sostanze che lo possono mandare in tilt modificandolo anche nella maniera peggiore. Tra queste vi sono le particelle inquinanti che pare siano in grado di prendere il controllo del nostro DNA.
Accesi o spenti?
Sembra che le sostanze inquinanti siano in grado di impossessarsi della nostra intelligenza genetica scegliendo quali geni accendere o spegnere. Va da sé che in questo modo il sistema potrebbe incepparsi provocando non poche malattie. In pole position troviamo quelle cardiache e respiratorie. A suggerirlo è una ricerca condotta in Canada sul DNA di circa mille persone.
Polveri sottili
Il team di ricerca proveniente dall'Ontario Institute for Cancer Research e guidato da Philip Awadalla, è riuscito a evidenziare gli effetti dannosi di polveri sottili, biossido di azoto e zolfo. Per farlo hanno messo a confronto il DNA di persone provenienti da zone più o meno inquinate e hanno scoperto che lo smog influenza negativamente l’accensione o spegnimento di molti geni. Pare anche che tale attività si addirittura superiore all’influenza genetica del DNA innato, ereditato dai nostri avi. L’impatto sembra aver coinvolto ben 170 geni correlati alla salute dell’apparato respiratorio e cardiovascolare.
Il fenotipo non c’entra
«Sia la variazione genetica che l'espressione genica possiedono qualcosa associato a un fenotipico geografico. Ciò ha portato inizialmente a pensare che l'espressione genica fosse guidata proprio dal genotipo di un individuo. In realtà, questo non era il caso. In un certo senso, possiamo tenere traccia della migrazione e chiedervi se state assumendo l'espressione genica della vostra nuova città di residenza. Sembra che solo quest'ultimo caso sia vero», spiega Awadalla al MailOnline.
Altre variabili?
Per comprendere se a determinare l’impatto genetico fosse stato davvero l’inquinamento i ricercatori hanno preso in esame diversi fattori. «Abbiamo esaminato centinaia di variabili e l'osservazione più coerente è stata l'inquinamento atmosferico. Ciò era anche coerente con i tipi di geni espressi in modo diverso, che erano in gran parte associati alla funzione polmonare o all'ossigeno. Siamo stati in grado di mappare i luoghi nei nostri genomi che sembrano essere collegati a queste perturbazioni nell'espressione genica. Potrebbero potenzialmente modulare il modo in cui gli individui rispondono alle esposizioni ambientali», conclude Awadalla. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Nature Communications.
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