29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Vapori tossici nelle e-cig

Le sigarette elettroniche possono provocare danni al cervello e il cancro

I vapori delle sigarette elettroniche pare possano mettere a rischio di danni al cervello e cancro secondo un nuovo studio

Sigaretta elettronica
Sigaretta elettronica Foto: Shutterstock

STATI UNITI – Le sigarette elettroniche, o e-cig, sarebbero nate come alternativa 'più sana' alle tradizionali sigarette di tabacco. O, ancora, per aiutare i fumatori a smettere. Ma, su questi dibattuti dispositivi elettronici si è già detto di tutto: da chi le ritiene efficaci, a chi innocue fino (ovviamente) a chi invece li ritiene inutili o dannosi. In mezzo alla diatriba, alla fine, ne fanno le spese i fumatori che sono confusi e indecisi su cosa fare o scegliere. Ora un nuovo studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health (Usa) suggerisce che certe sostanze contenute nei vapori di alcune sigarette elettroniche possono provocare danni al cervello e anche il cancro.

Le prove e le sostanze tossiche
Per poter stabilire la sicurezza delle sigarette elettroniche, i ricercatori hanno analizzato i dispositivi utilizzati giornalmente da 56 fumatori. Le analisi dei vapori hanno rivelato che un certo numero di e-cig generava vapori che contengono quantità non sicure di metalli come piombo, cromo, manganese e zinco e nichel. Le prove condotte dai ricercatori sono state fatte sul liquido dell'e-cig sia prima che venisse riscaldato che dopo. Lo studio è stato condotto perché dalle prime sigarette elettroniche comparse sul mercato, queste di oggi sono assai diverse tecnologicamente. Per cui si rendeva necessario valutare l'impatto di questi nuovi dispositivi.

La differenza delle ricariche
Anziché analizzare le direttamente i dispositivi e-cig, i ricercatori si sono soffermati sul liquido di ricarica di questi. I test hanno confermato che in genere il liquido contenuto presenta una quantità insignificante di metalli. Tuttavia, una volta esposto alla serpentina di riscaldamento, la concentrazione è aumentata notevolmente. Per esempio, la concentrazione media del piombo negli aerosol è stata più di 25 volte maggiore del livello mediano nei dispensatori di ricarica. Quasi il 50% dei casi ha mostrato concentrazioni di piombo superiori ai limiti di salute definiti dalla Environmental Protection Agency. «Questi erano solo livelli medi – sottolinea la prof.ssa Ana María Rule, autrice principale dello studio – I livelli effettivi di questi metalli variavano notevolmente da campione a campione, e spesso erano molto più alti dei limiti di sicurezza».

I danni dei metalli inalati
Secondo quanto oggi sappiamo, l'inalazione regolare di questi metalli tossici è nota per causare danni ai polmoni, al fegato, alle difese immunitarie, al cuore e al cervello – ed è stata anche collegata al cancro. Le serpentine di riscaldamento contengono in genere nichel e cromo, fanno notare i ricercatori, quello che però non si è riusciti ancora a determinare è il modo in cui i metalli sono stati trasferiti nel liquido. «Non sappiamo ancora se i metalli stanno chimicamente percolando dalla bobina o vaporizzando quando riscaldati», ha commentato la prof.ssa Rule. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che le spirali o bobine più nuove rilasciano una quantità maggiore di metalli, dato che le concentrazioni erano più elevate quando queste venivano sostituite. In sostanza, il rischio deriva proprio dal riscaldamento del liquido, che però è necessario per produrre il vapore che poi viene inalato – per cui, in un certo senso, non c'è scampo. Almeno per il momento. Lo studuo è stato pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives.