19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Sigarette elettroniche

Le sigarette elettroniche possono danneggiare il DNA e causare tumori

Un nuovo studio americano mette in evidenza l’associazione tra le e-cig e danneggiamento del Dna. Gli esperti: «studio esasperato»

ROMA - Continuano le accuse per le sigarette elettroniche: ora danneggerebbero il DNA con il rischio di favorire l’insorgenza di alcuni tumori. Anche se è importante sottolineare che la relazione con il danneggiamento del genoma umano era già stato trovato in precedenza da altri studi scientifici. Questa volta, a lanciare l’allarme, sono stati alcuni scienziati della New York University che hanno appena pubblicato i risultati del loro studio su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Danneggiano il cuore
E’ indubbio che le sigarette tradizionali sono ancora più dannose per la salute umana, ma è anche vero che ha poco senso trovare un’alternativa che sia altrettanto pericolosa. L’innocuità delle e-cig, infatti, è stata smentita poco dopo la messa in commercio. Ora scienziati di tutto il mondo hanno evidenziato tutti i rischi per la nostra salute tra questi anche un aumento delle probabilità di sviluppare malattie cardiache e tumori al polmone e alla vescica.

Perché si usano le sigarette elettroniche?
Le sigarette elettroniche sono diventata la scelta d’elezione di molti fumatori, i quali ritengono sia più salutare passare a questa forma di fumo. Uno dei vantaggi risiederebbe nell’inalare piccole quantità di nicotina evitando la combustione della carta delle sigarette tradizionali, considerata altamente cancerogena. Tuttavia, a quanto pare, il problema non si risolve affatto, ma i dubbi in merito sono ancora molti. «Quando si arriva a rispondere alle domande su quali sono gli impatti sulla salute, c'è ancora molto da imparare. Le sigarette elettroniche non possono essere semplicemente classificate come benefiche o dannose», ha dichiarato David Eaton dell'Università di Washington, che ha guidato la commissione e ha esaminato la ricerca.

Lo studio
Durante lo studio alcuni topolini da laboratorio sono stati esposti al vapore delle e-cig e, dopo breve tempo, hanno evidenziato danneggiamenti al DNA. In particolare ai tessuti dei polmoni, del cuore e della vescica. Inoltre, i ricercatori hanno notato che a seguito del fumo i piccoli roditori avevano visto sopprimere la loro capacità di autoriparazione del DNA. Lo stesso risultato è stato ottenuto con cellule in vivo esponendole ai derivati della nicotina. Ciò significa che nonostante apparentemente siano presenti meno sostanze cancerogene nelle sigarette elettroniche, queste ultime potrebbero rappresentare persino un rischio più elevato di contrarre alcuni tipi di tumore.

Ogni sigaretta è diversa
Tuttavia, è anche importante sottolineare che la pericolosità potrebbe variare a seconda del tipo di sigarette elettronica e del liquido utilizzato. «Ciò che il rapporto dimostra è che, nonostante la popolarità delle e-sigarette, si sa poco dei loro effetti sulla salute generale e c'è un'ampia variabilità tra prodotto e prodotto», spiega Matthew L. Myers, presidente di Campaign for Tobacco-Free Kids.  D’altro canto, il dottor Gottlieb dell’FDA ha dichiarato: «abbiamo bisogno di mettere nuovi prodotti come le e-sigarette attraverso un'adeguata serie di porte regolatorie per valutare pienamente i loro rischi e massimizzare i loro potenziali benefici».

C’è anche chi dice no
Ci sono anche alcuni esperti che ritengono poco attendibili i risultati di queste ultime ricerche. «Le condizioni riprodotte in questi esperimenti – ha spiegato ad AGI Riccardo Polosa, docente presso l'Università di Catania, fondatore e direttore scientifico della Lega Italiana Anti Fumo (Liaf) – sono esasperate e favoriscono la produzione di sostanze tossiche alla stessa stregua di un 'tostapane' che viene settato per bruciare il pancarrè. I nostri studi su pazienti affetti da malattie polmonari non solo dimostrano una assenza di danno ma evidenziano gli stessi miglioramenti che possono ottenersi smettendo di fumare».  

Un equivoco di fondo
«Si tratta di notizia che vive su un equivoco di fondo che è prima culturale e poi scientifico. È necessario dunque individuare la corretta prospettiva dalla quale analizzare lo scenario del fumo elettronico. Le e-cig producono una quantità di sostanze cancerogene ed irritanti nettamente inferiori rispetto al fumo tradizionale. La produzione di cancerogeni nel vapore di sigaretta elettronica è stata ampiamente studiata. E quando questa grandezza viene correttamente analizzata, lo si fa mettendola a paragone con la produzione di cancerogeni delle sigarette tradizionali. In questo modo, le evidenze scientifiche hanno dimostrato che le sigarette elettroniche producono sostanze nocive in misura di almeno il 95% inferiore rispetto al normale fumo da combustione dei prodotti del tabacco tradizionale», ha dichiarato il Prof. Fabio Beatrice,  Professore presso l'Università di Torino e Direttore della S. C. di Otorinolaringoiatria e del Centro Antifumo dell'Ospedale S. Giovanni Bosco di Torino.

Un’ottima alternativa
«La vera notizia dunque è che il fumo elettronico costituisce una formidabile alternativa per tutti i fumatori incalliti che non riescono o che non vogliono smettere di fumare. Si chiama riduzione del rischio, ed è su questo – e non su altro - che dovremmo concentrarci se davvero vogliamo offrire un'alternativa ricevibile ai fumatori tradizionali e affrontare, in modo pragmatico e non ideologico, il vero dramma legato al mondo del fumo: gli 80mila morti l'anno causati dalle sigarette tradizionali. Una vera notizia, nei confronti della quale siamo forse un po' tutti assuefatti, e che rischia ormai di non fare più notizia», conclude Beatrice