I bambini con dislessia vedono in modo speciale
Secondo una ricerca i bambini affetti da dislessia percepiscono il mondo in maniera completamente insolita a causa di differenze cerebrali

Il concetto di normalità è un pensiero tipicamente umano. In realtà la natura si manifesta sotto diverse forme e sfumature e nessuno di noi può davvero asserire quale sia giusta o sbagliata. Noi esseri umani utilizziamo un parametro di giudizio molto primitivo: se la maggior parte delle persone ha un determinato aspetto o comportamento allora rientra nella normalità, in caso contrario no. Ma chi può dirlo se l’intera umanità si sta sbagliando? E chi, al contrario, va controcorrente non stia invece facendo la cosa giusta? Da questa base si potrebbe sviluppare il concetto di dislessia, una patologia in costante crescita. Problema che – secondo alcuni scienziati – permette di vedere il mondo in maniera differente.
Un disturbo neuroevolutivo
Secondo un recente rapporto pubblicato su Scientific Reports, la dislessia è un disturbo neuroevolutivo che colpisce un’enorme fetta della popolazione con conseguenze abbastanza pesanti a livello scolastico. Il che comporta costi non indifferenti per le famiglie.
Una diversa percezione
Ognuno di noi ha una differente percezione del mondo e per tale motivo è davvero complicato asserire chi ha la visione corretta nei confronti della vita. Forse hanno ragione tutti, forse nessuno. Secondo i risultati ottenuti da una serie di esperimenti condotti su oltre 350 bambini affetti da dislessia, il mondo potrebbe essere al contrario. O, per essere più precisi, la loro visione dell’ambiente circostante sarebbe opposta a un bambino senza dislessia. Quale dei due vede il mondo correttamente, però, nessun può dirlo con certezza.
Una questione di emisferi?
Generalmente un bambino percepisce il mondo partendo prima dalle sue caratteristiche globali – quindi le forme grossolane – sfruttando la capacità dell’emisfero destro del cervello. Solo dopo si affida ai dettagli (caratteristiche locali) utilizzando l’emisfero sinistro. A detta dei ricercatori, tuttavia, le persone affette da dislessia fanno esattamente l’opposto: prima osservano i dettagli con l’emisfero sinistro e poi le caratteristiche globali con quello destro.
Trattamenti riabilitativi
«Il nostro team – spiega Sandro Franceschini dell’Università di Padova – ha scoperto che nei bambini con dislessia la percezione locale precede quella globale e che se vengono utilizzati trattamenti riabilitativi di tipo visivo, uno dei quali basato su alcuni specifici tipi di video giochi si riesce a migliorare le abilità di lettura nei bambini con dislessia modificando la loro percezione, portando le informazioni globali a precedere quelle locali. Quindi, non solo il nostro studio evidenzia una peculiarità che prima non era nota negli individui con dislessia, ma propone anche dei trattamenti che si sono già dimostrati efficaci per contrastare il problema». Il team di ricerca è coordinato da Andrea Facoetti (laboratorio di Neuroscienze cognitive dello sviluppo, del dipartimento di Psicologia generale dell’università di Padova) e Simone Gori (dipartimento di Scienze umane e sociali, dell’università di Bergamo). Tutti e due sono consulenti scientifici dell’Irccs «Eugenio Medea» di Bosisio Parini (Lecco). Lo studio è stato guidato da Sandro Franceschini (università di Padova) ed è stato realizzato in collaborazione con Sara Bertoni (università di Padova) e Tiziana Gianesini (associazione Sindrome di Down, Verona).
Una previsione della dislessia
«Infine un dato estremamente importante che emerge da questo studio – spiega Andrea Facoetti – è il legame causale che emerge dallo studio longitudinale fra questa percezione alterata e lo sviluppo della dislessia. Dimostriamo infatti che i bambini che presentano questa peculiare modalità percettiva prima di imparare a leggere, durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, sono gli stessi bambini che svilupperanno difficoltà di lettura durante la scuola elementare. L’insieme dei risultati ottenuti sfida il concetto di dislessia come un problema esclusivo dell’emisfero sinistro evidenziando come una disfunzione dell’emisfero destro sia una delle cause del disturbo specifico di lettura».
Ribaltamento dei programmi di riabilitazione?
Secondo i ricercatori, tutto ciò ribalta completamente il concetto di dislessia. Disturbo che fino a ieri si era concentrato esclusivamente sui problemi linguistici per quanto concerne i programmi di riabilitazione. Lo studio, infatti, ha mostrato che gli aspetti percettivi sono almeno di eguale importanza a quelli linguistici spianando così la strada a ulteriori programmi di prevenzione attivabili nei primissimi anni di età.
Fonti scientifiche
[1] I bambini con dislessia vedono in modo speciale – Università degli studi di Padova
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