19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Cervello

Il cervello umano è dotato di un «wi-fi» che capta le informazioni relative a chi ci sta vicino

Il cervello degli esseri umani sembra essere dotato di una sorta di tecnologia w-fi che ci permette di essere sempre interconnessi

Il cervello è dotato di un w-fi che capta le informazioni esterne
Il cervello è dotato di un w-fi che capta le informazioni esterne Foto: Shutterstock

Non ci basterà una vita intera per comprendere i complessi meccanismi del cervello umano. E nessuno di noi sa se ci verrà mai concesso di conoscerlo totalmente. Ciononostante ogni giorno, scienziati di tutto il mondo, scoprono un tassello in più di questo intricato mosaico. Uno di questi è rappresentato dalla scoperta di alcuni studiosi dell'Università di Sheffield nel South Yorkshire (Inghilterra): secondo i loro risultati il nostro cervello sarebbe dotato di una sorta di «wi-fi» che ci permette di essere sempre interconnessi con le informazioni di chi ci sta intorno.

Sentimenti di pancia
Forse sarà capitato anche a voi: avere delle sensazioni inspiegabili relative a situazioni o persone che avete accanto. Non sapete spiegarvi il perché, ma è molto probabile che il tempo vi abbia dato ragione. Come è possibile, si sono chiesti gli scienziati, che siamo in grado ci conoscere cose senza che nessuno ce le abbia mai dette? Secondo i risultati ottenuti dai ricercatori, è merito del nostro cervello che è sempre interconnesso con il mondo esterno.

Raccolta delle informazioni
Se ogni giorno possiamo avere a disposizione una grande moltitudine di informazioni è perché siamo collegati a Internet. Attraverso questo sistema siamo in grado di connetterci a miliardi di persone e siti internet che ci offrono input. Tutta questa miriade di dati è disponibile con un metodo simile anche grazie al nostro cervello che è in grado di connettersi con chi si ha vicino, prelevando informazioni dall’ambiente circostante. Secondo il professore di psicoterapia, Digby Tantum, il cervello umano è interconnesso con gli altri attraverso una sorta di wi-fi che consente alle persone di raccogliere informazioni su altri individui.

L’intreccio
Tantum ritiene che la connessione diretta tra diversi cervelli ci permette di conoscere le emozioni degli altri e sapere su cosa prestare attenzione. Questo fenomeno è stato definito l’intreccio. Questo assorbimento di dati, a detta degli esperti, avviene in maniera totalmente inconscia.

Informazioni subliminali
In poche parole chiunque può raccogliere informazioni sublimali intorno a sé. E questo, secondo Tatum, è uno dei motivi per cui i pendolari fanno estremamente fatica a mantenere il contatto visivo su un treno pieno di gente. La presenza di un numero eccessivo di persone potrebbe sovraccaricare il cervello con troppe informazioni.

Il linguaggio? Una parte marginale
I ricercatori ritendono che il linguaggio sia, infine, una parte marginale del nostro processo di comunicazione. In realtà possiamo farlo attraverso diversi metodi connettendoci con chi abbiamo vicino a noi. Il professor Tatum ha anche scritto un libro intitolato «The Interbrain» pubblicato da Jessica Kinglsey Publisher, e ritiene che la comunicazione cerebrale possa essere collegata all’olfatto. «L'area del cervello più vicina al naso è la corteccia orbitofrontale. Potrebbe esserci perché molte delle nostre connessioni più basilari che abbiamo con gli altri avvengono attraverso l'odore», spiega Tatum.

Non utilizzate troppi computer o dispositivi elettronici
Secondo le ricerche di Tatum, le forme di comunicazione elettronica potrebbero spegnere il processo interbrain causando notevoli danni. Solo la forma di socializzazione reale che avviene attraverso gesti, suoni, odori e gesti può facilitare una più ampia comprensione di ciò che abbiamo vicino a noi. Comunicando via internet non solo si perde tale capacità ma ci spinge a divenire introversi, complicati e irosi. Sarà per questo motivo che sul web nascono come funghi le persone sempre pronte a criticare chiunque – tranne che se stesse?